Axel Springer, l’Italia e il freelance: insorge l’Alg

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Axel Springer torna nell’occhio del ciclone questa volta, però, in Italia. È accaduto, infatti, che dopo i tagli draconiani alla testata Upday, l’editore tedesco adesso cerchi un freelance. Una scelta assolutamente inconcepibile per l’Associazione lombarda dei Giornalisti che adesso chiede chiarezza ad Axel Springer e ipotizza una continuità editoriale, almeno in Italia, per la testata liquidata nei mesi scorsi.

In una nota, l’Alg afferma di aver registrato “con sconcerto la condotta della testata Upday facente capo al gruppo editoriale tedesco Axel Springer che, dopo aver posto in liquidazione a gennaio la divisione Italia con conseguente licenziamento di tutti i giornalisti in organico, ha recentemente pubblicato su LinkedIn un annuncio di offerta di lavoro per un redattore giornalista freelance italiano (con contratto fino a giugno 2025) che dovrà svolgere attività giornalistica da remoto (raccogliere notizie e contenuti video per l’app mobile e il sito web, nonché scrivere articoli di breaking news e servizi) sotto il coordinamento editoriale delle divisioni di Berlino e Londra”.

Una decisione che fa insorgere i giornalisti. L’Alg, nella sua nota, attacca e “ritiene che tutto ciò configuri una continuità editoriale con la testata online upday.com, edita dalla società Upday Italia srl posta in liquidazione e in fase di cancellazione dal registro delle imprese, e costituisca un modo per aggirare l’annunciata chiusura delle attività che ha condotto al licenziamento dei colleghi precedentemente in organico”.
Il sindacato dei giornalisti della Lombardia promette battaglia e, intanto, assicura che guarderà e vigilerà con attenzione “sulla corretta applicazione da parte di Upday della legge italiana sulla stampa (in particolare in ordine alle responsabilità del direttore)» e dichiarandosi «pronta ad agire in tutte le sedi opportune per garantirne la tutela”.

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