Si decide oggi, nel Cda di Auditel, il futuro della società che si occupa della rilevazione degli ascolti televisivi. Sono passate due settimane dall’errore che ha reso pubblici i nominativi di una cospicua parte delle famiglie comprese nel panel e ha costretto i vertici di Auditel a interrompere la diffusione delle informazioni sugli ascolti. Che cosa sia accaduto è ancora incerto, ma probabilmente si è trattato di un errore tecnico della Nielsen, la società che effettua materialmente la rilevazione. Allo studio dei soci ci sarà un rinnovamento totale del panel, operato a spese della stessa Nielsen.
Chiaramente le televisioni, Mediaset e La7 su tutte, premono per il ritorno alla pubblicità degli ascolti. Del resto i dati rivestono una certa importanza in relazione agli investimenti pubblicitari. Il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, ha difeso a spada tratta l’Auditel: “”C’è qualcuno che vuole scassare l’Auditel ma ha garantito per 30 anni il mercato perché dà certezza a chi investe. Mi auguro che si risolva questo incidente. Chi vuole scassare l’Auditel si fa male da solo. Oggi è uno strumento perfetto. E in tutto il mondo è così che si fa”. La vede in modo diametralmente opposto Michele Anzaldi: “Sulla vicenda dell’Auditel è necessario fare chiarezza. Il tempo è scaduto, da troppo tempo è stato rimandato un intervento chiaro e profondo su uno strumento che ha alimentato negli anni solo opacità e un intreccio poco chiaro con Mediaset/Fininvest. Dopo il pasticcio dei nomi svelati delle famiglie del panel, la Rai intervenga in maniera decisa.
Intanto, nonostante il silenzio “imposto”, è scoppiato un piccolo caso riguardante gli ascolti dei contenitori domenicali di Rai1 e Canale 5. In un tweet del 19 ottobre Elisabetta Soldati, che risulta facente parte di una società di comunicazione gestita da Maurizio Costanzo, ha commentato la schiacciante supremazia di Domenica In, programma curato da Costanzo, sul concorrente Domenica Live. Probabilmente si è trattato di un’ equivoco, ma in questo clima era meglio tacere. Intanto dall’Agcom tutto tace. Un’istruttoria è stata aperta immediatamente dopo lo scoppio dell’Audigate, ma difficilmente l’Autorità prenderà posizione a breve termine. Nonostante tutto Auditel pensa ancora in grande. Per ora si cerca una soluzione-ponte, ma per l’estate resta nei piani la creazione di un super panel composto da 15.600 famiglie.
John Elkann ha intenzione di vendere Repubblica. E con l’eventuale cessione del quotidiano, Gedi verrebbe…
I governi vanno ritenuti responsabili delle morti dei giornalisti: lo afferma l’Ifj, la Federazione internazionale…
Il Papa vuole che si cominci a fare la pace partendo dalla comunicazione, dall’informazione, dal…
Il comitato di redazione di Askanews “chiama” il sottosegretario Alberto Barachini. I giornalisti dell’agenzia di…
Anche i pubblicitari si oppongono alla web tax: Federpubblicità snocciola numeri, dati e cifre per…
La manovra non piace agli editori perché non c’è “niente per il libro”. E l’Aie…