La pandemia ha accelerato la rivoluzione digitale: parole e musica di Audipress che, nei giorni scorsi, ha diffuso i dati relativi all’editoria nazionale e alle trasformazioni della fruizione di prodotti culturali e dell’informazione. Il consiglio d’amministrazione di audipress che inoltre sancito che ormai il rapporto è cambiato perché l’offerta di informazione, specialmente sul web, s’è più che moltiplicato. E il lettore inizia a spratichirsi agli strumenti digitali dai quali sembra non voler tornare indietro.
Audipress è dunque sicura: La rivoluzione digitale, dunque, è servita. E gli strumenti digitali possono rappresentare un ottimo investimento per gli editori: “Emerge il quadro maturato in questi anni di pandemia: stiamo attraversando una rivoluzione digitale che ha avuto grande impulso anche a causa del contesto sociale dell’ultimo biennio e siamo lettori ormai abituati a un’offerta informativa e culturale disponibile in molteplici formati e supporti. Da diverse edizioni osserviamo la crescita costante nella fruizione di digital edition”.
Ecco i numeri del presidente Ernesto Mauri: “Raggiunge una platea di 6,5 milioni di lettori (+9,0%) e in generale troviamo un rafforzamento della readership su carta e/o replica nei vari comparti editoriali (Quotidiani +1,2%, Settimanali +0,9%, Mensili +4,0%, a perimetro omogeneo di testate rispetto alla precedente edizione)”. Per Audipress inoltre “la stampa si conferma un importante canale di accesso all’informazione, all’evasione e all’approfondimento in un contesto verificato e strutturato, un mezzo rilevante per volumi, per qualità dei target e per abitudini di fruizione”.
Dallo scenario del consumo dei brand editoriali in rilevazione, così come pubblicato dai dati Audipress 2022/II, “si registrano 32,2 milioni di italiani che hanno letto almeno uno dei principali titoli stampa su carta o digitale replica negli ultimi 30 giorni (+0,8% per testate omogenee, rispetto alla precedente edizione).
In un giorno medio il 21,8% degli italiani sceglie uno dei principali quotidiani su carta o digitale replica per informarsi (11.554.000 lettori, con più di 16,6 milioni di letture), mentre la lettura dei periodici genera ogni settimana 14,3 milioni di letture per le più importanti testate settimanali (con 9.438.000 lettori, cioè il 17,8% degli adulti + 14 anni) e ogni mese quasi 16 milioni di letture per le maggiori testate mensili (per 10.044.000 lettori, il 19,0% degli italiani)”.
Nonostante ciò, occorre pur sottolineare come il giornale di carta resista e che, molto probabilmente, bisogna tentare di armonizzare i media piuttosto che continuare a coltivare un approccio oppositivo tra carta e digitale. Sfogliare un quotidiano, al mattino, resta un’azione concreta a cui gli italiani, che pure acquistano sempre meno giornali, sono affezionati.