Assostampa e Odg Puglia: “No a risarcimenti milionari”

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Toghe, l'abito dei magistrati
Toghe, l’abito dei magistrati

“Ma un’inchiesta penale che riguarda i magistrati è una notizia che si può diffondere oppure no?” con questa domanda retorica il presidente dell’Assostampa di Puglia, Raffaele Lorusso, ha stigmatizzato le “recenti iniziative di magistrati baresi che hanno richiesto ingenti risarcimenti in sede civile a giornalisti e testate locali, a seguito di notizie pubblicate ritenute lesive per giudici e ordinamento giudiziario”. “Facciamo nostre le preoccupazioni dei colleghi che si occupano di cronaca giudiziaria che, nel regolare esercizio delle loro funzioni professionali si sono imbattuti in notizie riguardanti magistrati – ha detto Lorusso – ma evidentemente qualcuno si è sentito più ‘cittadino’ degli altri e ha adito alle vie legali”.
Il riferimento è in particolare a una richiesta di risarcimento di un milione e 560mila euro ai danni di giornalisti ed editori delle tre principali testate regionali, dalla Gazzetta del Mezzogiorno alla Repubblica e Corriere del Mezzogiorno. A chiederlo, con un’azione civile pendente presso il Tribunale di Lecce alcuni magistrati coinvolti nell’inchiesta sulla sezione Fallimentare del Tribunale di Bari, alcuni dei quali poi prosciolti o archiviati “come peraltro correttamente riportato dai colleghi stessi – ricorda Lorusso che ha citato l’articolo 3 della Costituzione sull’uguaglianza dei cittadini – e il diritto insopprimibile per i giornalisti di dare notizie e svolgere la loro funzione con lealtà e correttezza – concludendo con un invito ai colleghi interessati – a continuare a svolgere in serenità il proprio lavoro”.
Anche il neoeletto presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Puglia Valentino Losito, ha espresso la solidarietà dell’Ordine ai colleghi “che hanno fatto il loro mestiere di cronisti. Noi vigiliamo sul rispetto delle regole deontologiche da parte della nostra categoria ma anche quando viene messo in discussione il diritto di cronaca e di critica dei poteri forti – ricordando il detto – noi non siamo contro il Palazzo, siamo fuori dal Palazzo”.

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