Il Messaggero è “patrimonio del Paese prima che del suo editore” che ora chiede “un taglio netto di 48 giornalisti pari al 25% del suo organico”. In un comunicato l’Associazione Stampa Romana ribadisce la sua contrarietà al piano di ristrutturazione presentato dall’azienda. “Tra le richieste dell’azienda c’è anche la chiusura di due redazioni, una delle quali nel Lazio: quella di Civitavecchia”.
L’Associazione Stampa Romana guarda con preoccupazione a tutte le iniziative che segnano un arretramento sulla presenza nel territorio. La centralità della regione, non solo nella geografia e nell’economia del Paese, ma anche nell’informazione, è un patrimonio che va difeso, non che va abbandonato. “L’idea che l’azienda Messaggero vuole perseguire è quella di raccontare una città lontano dalla città, di affidarsi alle tecnologie che permettono la confezione di un giornale “freddo”, non più un giornale testimone in prima fila”.
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