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Assocarta apre ai razionamenti ma chiede chiarezza

Vanno bene i razionamenti, purché ci sia chiarezza: Assocarta si mette a disposizione del governo ma in cambio pretende che ci sia il modo di avere elementi certi che consentano alle aziende di poter programmare il proprio lavoro. Inoltre, per i vertici Assocarta, è necessario perorare la causa del price cap e del tetto al prezzo del gas e farlo su scala europea. Massimo Medugno, direttore generale dell’associazione datoriale, ha parlato con l’Adn Kronos spiegano la posizione sua e dei suoi associati. Che, in queste settimane, vivono con preoccupazione le dinamiche inflattive dopo aver patito le pene dello shortage e della “sparizione” delle materie prime sui mercati internazionali.

Medugno ha spiegato: “Il razionamento o l’ottimizzazione del consumo di gas non spaventa le imprese del nostro settore. L’industria della carta, con una filiera che vale 25 miliardi di euro, è abituata a lavorare con lo strumento dell’interrompibilità delle forniture di gas, che viene utilizzato quando ci sono dei picchi di freddo”. C’è un “ma”. Il dg Assocarta ha spiegato: “Sarebbe molto positivo conoscere i piani del governo. Le industrie potrebbero in qualche modo organizzare la propria attività, magari di fronte a meccanismi di volontarietà e di ottimizzazione”.

Positivo il giudizio sul governo Draghi ma, anche o forse soprattutto, in vista delle prossime elezioni ormai imminenti e dei tagli alle forniture di beni energetici, Assocarta chiede un passo in avanti. “Così come lo Stato garantisce con la Sace l’export, in qualche modo potrebbe garantire tramite Gse, Snam o altri soggetti attivi nel settore del gas i fornitori. Si tratterebbe di dare una garanzia pubblica per i fornitori nella conclusione dei contratti. Il momento è delicato, le imprese cartarie pagano il gas circa venti volte di più rispetto al giugno dello scorso anno. Il costo dell’energia che per il settore della carta rappresentava il 30% dei costi generali ora si sta avvicinando al 50%» e le aziende «non riusciranno a trasferire i costi sui clienti”.

Carta è stampa, informazione editoria. Ma non solo: dagli imballaggi e fino alle produzioni di cartone e cartoncino, è un settore strategico dell’industria italiana ed europea. Assocarta avverte tutti: “Se blocchiamo l’industria cartaria, si fermeranno le filiere e scatterà la cassa integrazione per molti settori”.

Luca Esposito

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