Pieno appoggio a Google e richiesta di apertura di un tavolo di lavoro sul tema delle regole e della tutela della libertà del Web: questa la posizione di Assintel, l’Associazione nazionale delle imprese ICT di Confcommercio, sulla recente sentenza che condanna Google per non aver bloccato la pubblicazione di un video offensivo contro un minore disabile.
“La sentenza è un forte campanello d’allarme”, commenta Giorgio Rapari, Presidente di Assintel, “perchè si inserisce in un trend in cui la politica e gli apparati giudiziari cercano di ricondurre la novità del Web dentro la cornice normativa esistente, senza averne compreso la natura. Siamo di fronte ad uno storico ed irreversibile cambiamento di paradigma, umano e sociale prima ancora che tecnologico, per il quale dobbiamo elaborare un nuovo approccio di inclusione, e non di limitazione”.
“Una cosa – continua Rapari – è l’esistenza di una piattaforma neutra, quale internet è, in cui sia tutelata l’assoluta libertà dei singoli di pubblicare i loro pensieri, ma in piena responsabilità individuale: qui la libertà individuale è di tipo negativo, arriva fin dove non lede il rispetto di terzi, e può essere sanzionata con le norme che già esistono; altra cosa è prevedere un controllo a monte dell’informazione da parte della piattaforma stessa, tentando di vincolare gli operatori tecnologici a controllare quanto i singoli pubblicano: questa, comunque la si voglia chiamare, sarebbe censura”.
Antonietta Gallo
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