“Va posto un freno al dilagare dell’informazione spettacolo, delle notizie morbose e di quelle che speculano sul dolore delle persone; dei pettegolezzi e delle voci non verificate alla ricerca di sterili polemiche; della costante esasperazione e allarmismo. I punti di riferimento del buon giornalismo sono la verità sostanziale dei fatti e il loro interesse pubblico; il rigore, la continenza e il rispetto della dignità della persona: principi che non possono e non devono essere sacrificati nella corsa sfrenata ad acquisire qualche clic in più su Internet”. Il presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti del Veneto, Gianluca Amadori, ha lanciato un monito agli operatori dell’informazione nel corso dell’assemblea annuale che ha riunito gli iscritti all’Albo a Mestre, nella sala convegni dell’hotel Bologna.
Amadori ha richiamato i giornalisti veneti alle responsabilità imposte dal proprio ruolo e al rispetto delle norme deontologiche, Gianluca Amadori. Il presidente ha ricordato che a rispondere in sede disciplinare possono essere chiamati gli autori dei servizi giornalistici, ma anche i direttori e i vertici delle testate in relazione alla titolazione e alle scelte di fotografie ritenute contrarie alle norme deontologiche.
Un appello particolare è stato rivolto in relazione al tema dei suicidi, per evitare l’effetto emulazione, provato a livello scientifico, ma anche per rispettare il dolore e la dignità delle persone: “Il limite – ha detto Amadori – è quello stabilito dal Codice della privacy: essenzialità dell’informazione e interesse pubblico. Quale interesse pubblico può esserci nella scelta privata di una persona di togliersi la vita a casa sua?”.
C’è stato anche spazio per una denuncia dei sempre più numerosi episodi di commistione tra pubblicità e informazione; da qui il richiamo a giornalisti e direttori in particolare a garantire trasparenza tra notizie e comunicazioni a pagamento. Nella sua relazione Amadori ha elencato le numerose iniziative in atto contro lo sfruttamento del lavoro giornalistico e per garantire compensi dignitosi ai collaboratori esterni delle testate giornalistiche ricordando che, in ogni caso, “la prima arma” per reagire allo sfruttamento è la preparazione professionale, la qualità del lavoro giornalistico. A questo proposito è stato ricordato che dal 2014 la formazione è diventata obbligatoria per tutti i giornalisti in attività e che l’Ordine del Veneto, attraverso la scuola di formazione e aggiornamento intitolata a Dino Buzzati, è stato tra i primi d’Italia a mettere a disposizione numerosi eventi di formazione di alto livello per tutti gli iscritti.
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