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ASSEMBLEA FIEG: NUOVE PROPOSTE PER USCIRE DALLA CRISI DELLA CARTA STAMPATA

La stampa italiana vive un momento di profonda crisi.

La carta stampata, colonna portante dell’industria culturale italiana, strumento insostituibile per la libertà di manifestazione del pensiero, vacilla.
È un quadro allarmante quello delineato dalla FIEG durante l’assemblea pubblica che si è tenuta oggi, nel corso della quale è stato presentato, insieme al dossier “La Stampa in Italia 2006-2008”, un pacchetto di misure per il rilancio dell’editoria giornalistica quotidiana e periodica (“Linee Guida”).

La situazione economica delle società editrici italiane è drammatica. Nel settore dei quotidiani sono state registrate perdite in aumento del 100% e utili in calo del 30%. Non è difficile immaginare lo scenario dei prossimi mesi. Già nei primi mesi del 2009 si sono verificate perdite nella raccolta pubblicitaria con picchi del 60%, per alcuni giornali locali. Stesso discorso per i periodici, per i quali un andamento quasi normale delle vendite è stato accompagnato da una riduzione delle entrate da pubblicità superiore al 20%.
Il Presidente della FIEG, Carlo Malinconico, ha segnalato la grave situazione in cui versano giornali e periodici ed ha avanzato idee per la realizzazione di un assetto regolatorio meno sfavorevole e anacronistico per l’impianto pubblicitario, nonché per il rilancio della carta stampata, con investimenti mirati. La sfida di oggi, secondo Malinconico, è stare al passo con i tempi. Fidelizzazione, vicinanza al lettore, mutuo scambio lettore – giornale, sono le parole chiave per la “riconquista” di un’informazione, sempre più “dispersa” e “combattuta” tra i vari media.
Secondo il presidente della Fieg la carta stampata non riesce a reggere il confronto con l’informazione agile e non-stop della televisione e di internet a causa della pesante zavorra costituita da un contesto normativo ormai obsoleto (la legge di riferimento dell’editoria risale al 5 agosto 1981).
Le proposte contenute nella relazione del presidente della Fieg sono le più varie: la reintroduzione del credito d’imposta per l’acquisto della carta, la riduzione dell’aliquota agevolata per l’Iva per il comparto dell’editoria, la detassazione degli utili reinvestiti in maniera incrementale in campagne pubblicitarie e iniziative per la lettura, il sostegno alla modernizzazione della rete delle edicole e della distribuzione dei giornali, il riconoscimento economico per i contenuti utilizzati nelle “rassegne stampa”. Sono tutte misure necessarie perché la carta stampata non muoia. Bisogna ripartire dalle riforme, ripensare le potenzialità di un settore che non può e non deve essere abbandonato a sé stesso. Secondo Malinconico le iniziative di Parlamento e Governo (in riferimento al decreto mille proroghe e al collegato “sviluppo” alla finanziaria 2009) non bastano, c’è molto da fare ancora.
Serena Fusco

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