Askanews in sciopero. La proprietà accusata di speculare e pensare solo ai profitti

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Askanews, una delle più importanti agenzie di stampa italiane, “rischia di spegnersi”, scrivono oggi in una lettera aperta i giornalisti che hanno deciso di incrociare le braccia dopo che “l’amministratore delegato Daniele Pelli ha annunciato che non pagherà gli stipendi entro il 27 gennaio”. Una mossa che arriva dopo 4 anni di “accordi solidarietà, prepensionamenti e cassa integrazione”. Le domande che l’assemblea di redazione mette su nero su bianco nella lettera: “Che fine hanno fatto i 10 milioni della ricapitalizzazione di TMNews lasciati da Telecom nel 2008? Dove sono andati a finire gli investimenti promessi alla fusione di Asca e TMNews? Nei soli ultimi quattro anni i giornalisti sono stati chiamati a contribuire per oltre 4 milioni di euro, con accordi di solidarietà e cassa integrazione, perché l’editore non fa la sua parte? Perché in una fase critica per la liquidità l’azienda ha deciso di ingessare, con un’operazione infragruppo, ben 2,2 milioni di euro nell’acquisizione del 19% della rivista Internazionale? Le risorse impiegate negli ultimi anni per rafforzare il commerciale hanno fatto crescere il fatturato dell’agenzia o si sono rivelate unicamente un costo? Come concilia l’editore Luigi Abete la scelta di minacciare il mancato pagamento degli stipendi dei suoi dipendenti per i servizi già resi con le sue pubbliche prese di posizione a favore di un’imprenditoria socialmente responsabile?”. Lunedì i redattori saranno in assemblea dalle 9. Si prevedono altre giornate di sciopero dopo quella di oggi.

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