“Nel mondo la stampa rappresenta ancora il 93% dei ricavi complessivi delle imprese editoriali: il quotidiano, quindi, non è affatto morto, ma certamente il modello di business che lo ha sostenuto sino ad oggi deve essere profondamente rivisto”. Lo sostiene Gianni Paolucci, presidente dell’Asig (Associazione degli stampatori dei giornali) che ha usato questo dato, emerso nel recente congresso mondiale degli editori, per aprire i lavori di Wan-Ifra Italia 2015, la conferenza internazionale dell’industria editoriale e della stampa, in corso oggi e domani a Bologna. In futuro, secondo Paolucci, prendendo a prestito il linguaggio della moda, “la carta rappresenterà la haute couture, mentre i servizi digitali saranno il pret-a-porter. La carta per il prestigio e la visibilità, l’online e il mobile per il mercato di massa, con una attenzione particolare ai servizi video, destinati a giocare un ruolo dominante nel consumo online del prossimo futuro. Da qui la necessità di riorganizzare le redazioni e soprattutto di integrarle in un superdesk che comprenda anche le funzioni di marketing e sviluppo”.
Negli ultimi anni, anche in Italia, il tema della libertà di espressione dei magistrati è…
Anche per l’anno scolastico 2025/2026 è aperta la procedura per la concessione dei contributi destinati alle istituzioni scolastiche per…
Il Gruppo Antenna, in procinto di acquisire le testate Gedi, non avrebbe la minima intenzione…
Anche l’ordine dei giornalisti si allinea alle richieste di Elly Schlein e chiede al governo…
In questi giorni si parla tanto delle sorti dei giornalisti del gruppo Gedi, ma come…
Il sostegno all’informazione non può essere esclusivo né parziale, la Fnsi rampogna il governo dopo…