La società fondata da Mark Zuckerberg che a breve dovrebbe sbarcare sul mercato, adesso possiede 2,13 miliardi di azioni (compresi i titoli relativi all’aumento di capitale finalizzato al collocamento. Nel prospetto di Facebook ci sono una serie di dati calcolati per azione, tipo utile e rapporto debiti/margine lordo tenendo conto dell’attuale capitale sociale. Tuttavia, siccome l’azienda ha già assegnato numerose opzioni (612 milioni per l’esattezza), la Sec impone di rifare tutti i calcoli come se queste opzioni che matureranno nei prossimi anni, in realtà fossero già titoli.
Questo confonde ulteriormente i numeri dell’azienda, che peraltro possiede due classi di azioni: quelle di categoria A che saranno quotate, e quelle di categoria B che invece sono in mano agli attuali manager dell’azienda a cominciare da Zuckerberg.
E così l’organo che vigila sui mercati Usa, considera Facebook come una società che ha già 2,75 miliardi di azioni di cui il 20% al momento ancora non esistono. E’ chiaro come questa faccia ancora una volta sballare tutti i conti, ad esempio quelli sulla capitalizzazione del gruppo. Se i titoli saranno offerti a un prezzo compreso tra 34 e 38 dollari, il primo giorno di quotazione Facebook dovrebbe valere tra 73 e 81 miliardi di dollari, ma tenendo conto di tutte le azioni potenziali della società (qualora venissero a maturazione tutte le opzioni), in realtà il gruppo avrebbe un valore compreso tra 93 e 104 miliardi di dollari.
Morale: ci sono 20 miliardi di dollari che ballano, non spiccioli. Con quella cifra oggi a Piazza Affari ti puoi comprare la Telecom Italia (che tra risparmio e ordinarie capitalizza 15 miliardi di euro).
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