In arrivo dagli Usa il social network che mette in luce l’ingerenza del web nelle vite dei naviganti. Si chiama “Prsm” e funziona come una sorta di “Data collecting” di tutte le tracce che ogni utente lascia di sé in rete, comprese quelle “involontarie”.
Ma cerchiamo di analizzarlo nel dettaglio.
Il social mette in luce una sconcertante quanto ovvia realtà: il web ci guarda e registra ogni nostro movimento sul filo del “clic”.
Sulla base di ciò, la piattaforma non fa altro che raccogliere i dati lasciati dagli utenti e rintracciabili sui principali portali della aziende quali Apple, Google, Facebook, AOL, Yahoo, Amazon, Microsoft e tante altre. Al momento si contano già 320 milioni di iscritti e la capienza dei dati sembra non conoscere limiti.
Il progetto, che al momento non contempla alcun sostegno pubblicitario, nasce ad opera della EFF (Electronic Frontier Foundation), l’organizzazione internazionale non profit a tutela dei diritti digitali in rete.
Lo scopo è quello di far aprire gli occhi sulla scorrettezza delle manovre della Prism, il programma di sorveglianza elettronica della Nsa al centro delle recenti polemiche negli Stati Uniti.
Secondo quanto è venuto fuori, la Nsa assieme all’Fbi, intercetterebbe le informazioni degli utenti attraverso i principali portali e social network.
A poco sono valse le rassicurazioni della Casa Bianca che ha dichiarato che la società sarebbe autorizzata a controllare solo cittadini non statunitensi ed a soli fini preventivi.
Da qui la messa a punto del social network che prende il nome dall’omonima società di controllo e che in maniera dissacrante ed ironica cerca si scardinare lo scudo delle “buone ragioni” dietro cui lo Stato a “Stelle e strisce” si difende dalle accuse di intromissione non autorizzata nelle vite altrui.