Negli Stati Uniti non c’è azienda che non li tema: stiamo parlando dei pirati informatici che sempre più spesso lanciano i loro attacchi non solo nei confronti di grandi banche e multinazionali ma anche a piccole e medie imprese alle quali vengono violati dati riservati della massima importanza.
Per molti imprenditori questo significa compromettere l’intera attività e vedere andare in fumo milioni di dollari.
Ecco perché, come riportato dal Wall Street Journal, in America è diventata quasi una moda ricorrere alla polizza cyber-security per difendere il proprio patrimonio informatico.
E come spesso accade, il vento di questo trend, inizia a soffiare e a raggiungere anche il Vecchio Continente come conferma Jens Krickhahn responsabile del settore sicurezza informatica del team Financial Lines AGCS Germany & CE.
Secondo l’esperto tedesco, infatti, in Germania sono sempre più numerose le aziende che stanno stipulando con la Allianz questo tipo di polizza anche se ancora non si può parlare di numeri esagerati.
I settori più colpiti, e quindi i più interessati, sono le società che si occupano di servizi finanziari o utilities, attività manufatturiere, editoriali, aerospaziali ed ingegneristiche.
Sempre secondo Krickhahn, la differenza sostanziale tra l’Europa e gli States è che in America i reati sul web sono molto frequenti ma vengono puniti in maniera più efficace perché le leggi sulla protezione dei dati sono molto più severe che nel Vecchio Continente, dove la normativa lascia molto a desiderare.
Inoltre, dopo i recenti attacchi che hanno visto vacillare colossi come la JPMorgan e la Sony, oggi tutte le aziende a stelle e a strisce temono di essere le prossime vittime e, di conseguenza, sono molto aumentate le richieste di questo tipo di polizza, soprattutto da parte di società legate all’ IT, tanto da parlare di vero e proprio “boom”.
Anche in Italia si stanno muovendo i primi passi, riflettendo sulle vulnerabilità dei nuovi sistemi digitali e, come sostiene Andrea Rigoni, managing partner di Intelliumgruoup, azienda focalizzata sulle strategie anti pirateria, si sta lavorando per chiudere accordi con alcune Compagnie per coprire almeno i danni al sito web visto che, trattandosi di eventi dalla frequenza molto variabile, non esistono ancora parametri di riferimento affidabili per calcolare un premio assicurativo adeguato.
Secondo le previsioni di Olivier Dobner, attuale executive Board di Marsh, società specializzata nella sicurezza a livello internazionale, nei prossimi 5 anni, milioni di aziende europee avranno stipulato una polizza cyber-crime perché si teme che le violazioni on line aumenteranno in maniera esponenziale anche nel Vecchio Continente.
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