L’annuncio della ripresentazione in Parlamento del ddl sull’editoria dell’on. Ricky Levi ha messo in agitazione il mondo dei blog. Si teme che una disciplina troppo rigida sull’uso di Internet possa limitare la libertà d’espressione. In risposta a questi timori, la settimana scorsa, durante l’audizione del Sottosegretario Paolo Bonaiuti, Levi ha promesso che avrebbe cancellato dal suo disegno i legge l’articolo “ammazzablog”, “Discuteremo insieme – ha affermato Levi – se e come riempire quel vuoto”. Proprio lo stesso giorno, mercoledì 19 novembre, l’onorevole Cassinelli (PdL) ha presentato una proposta di legge in due articoli battezza “salva blog”.
Cassinelli, con la sua proposta di legge, cerca, prima di tutto di colmare il vuoto normativo della legge n. 63/01 che inquadra sotto la definizione di “prodotto editoriale”, qualsiasi prodotto realizzato su supporto informatico, destinato alla pubblicazione o, comunque, alla diffusione di informazioni presso il pubblico con ogni mezzo, anche elettronico. Vi rientrano, quindi, più o meno tutti i siti web che fanno informazione, di qualunque tipo (blog personali inclusi). Siti che, quindi, dovrebbero sottostare agli obblighi della legge sulla stampa, che risale al 1948 ed è palesemente inadeguata a regolamentare l’informazione on line.
Per riempire questa clamorosa falla, Cassinelli lancia la sua ricetta, ovvero la sua proposta di legge. Che prevede:
1) scorporare i prodotti editoriali cartacei da quelli on line;
2) sottoporre alla legge sulla stampa solo i siti che “hanno per scopo la pubblicazione e la diffusione di notizie di attualità, cronaca, economia, costume o politica”, e se sussiste almeno una di queste condizioni: i gestori o autori sono riconducibili a una testata registrata, o sono giornalisti professionisti, o traggono profitto da queste pagine web, o il sito ha una periodicità simile a quelle previste per la carta stampata, ecc.;
3) escludere in ogni caso i siti che abbiano come scopo la diffusione di idee e opinioni personali, informazioni relative alle attività di società, associazioni, circoli, ecc, informazioni personali, autobiografiche e professionali, dell’autore, i siti aggregatori automatici di notizie (come Googlenews), i forum e i social network.
Proprio oggi l’on. Roberto Cassinelli ha reso noto, in un comunicato che il suo testo sarà aperto a emendamenti “on line”. “La mia idea è di raccogliere tutte le proposte di emendamento che arriveranno nei prossimi giorni”, ha spiegato, “e di realizzare un nuovo testo di legge aperto alla firma dei parlamentari di ogni schieramento politico”.
“Ho ricevuto in pochi giorni migliaia di messaggi di apprezzamento, critiche e suggerimenti per la mia iniziativa di legge che ho realizzato mettendo a frutto la mia formazione di giurista e di uomo politico liberale”, ha spiegato Cassinelli, “non cerco popolarità a buon mercato. Cerco solo di interpretare correttamente il mio ruolo di parlamentare che intende rispondere ad una normativa inadeguata ai tempi e penalizzante che a mio avviso va modificata”. Dunque “accetto con piacere tutti i rilievi, anche e soprattutto quelli critici”, ha assicurato, e “metto a disposizione del web il mio testo di legge. Proviamo a fare la prima proposta di legge ad emendabilità popolare. Prendiamoci una settimana di tempo per raccogliere tutti i suggerimenti che arriveranno on line dal popolo dei blog”. Dopo questo termine, ha concluso, “presenterò la mia proposta di legge migliorata dai suggerimenti e la sottoporrò alla firma di chiunque – parlamentare di maggioranza o di opposizione – intenderà partecipare a questa battaglia liberale di civiltà”.
Fabiana Cammarano
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