La notizia della nuova tecnologia messa a punto da una giovane start up di Sesto Fiorentino sta facendo il giro del mondo.
Si tratta di D-Orbit, nata solo 2 anni fa grazie all’intraprendenza di 4 giovani ingegneri aerospaziali che hanno sviluppato e realizzato un dispositivo all’avanguardia, all’interno dell’incubatore dell’ateneo fiorentino.
Lo staff è composto da 4 bravissimi ricercatori, compreso l’ad Luca Rossettini, che per 2 anni si sono dedicati allo studio e alla progettualità di un piccolo apparecchio in grado di monitorare le funzioni satellitari per evitare catastrofi o danni, dovuti alla pioggia di “space debris”, spazzatura spaziale.
Attualmente intorno alla Terra ci sono centinaia di satelliti, soprattutto per le telecomunicazioni, ma visto che negli ultimi anni è aumentato del 200% il pericolo di collisioni dovuto a detriti spaziali, il team toscano ha pensato di focalizzare le sue ricerche proprio in questo specifico settore.
Grazie al vettore ucraino battezzato “Alice 2”, qualche giorno fa D-Orbit è stato lanciato nello spazio dalla base di Yasny, nella fredda regione dell’Orenburg e, nei prossimi giorni, si attendono i primi rilevamenti.
Mentre gli startupper fiorentini aspettano impazienti l’esito della missione, consci che un successo della loro creatura significherebbe un ottimo impatto sul mercato e una grande visibilità sullo scenario internazionale, non mancano i primi importanti riconoscimenti.
Infatti, pochi mesi fa, la start up ha vinto 100.000 euro al Building Global Innovation in Portogallo e ha ricevuto un importante riconoscimento dalla comunità scientifica ad Amsterdam. E solo pochi giorni fa, D-Orbit è stata premiata al Red Herring Top 100 Global Competition tenutosi in California dove è stata inserita tra le migliori 100 aziende del mondo nel campo dell’innovazione tecnologica.
E sempre durante lo stesso evento, si registra la bella affermazione di Neos spa di Dario Melpignano, società leader nel settore customer exsperience innovation, giustamente definita “cool vendor 2013”: una solida realtà che solo pochi anni fa muoveva i primi passi come start up innovativa, oggi vanto ed orgoglio per il Belpaese.
Ma torniamo alla start up di Sesto Fiorentino.
Dopo il successo di San Francisco e il lancio di D-Orbit, per la start toscana si aprono importanti prospettive nel settore aerospaziale e si spera che presto possano arrivare investitori interessati a questa nuova tecnologia tutta made in Italy, creata con l’ambizione di… “salvare il mondo”.