Angelo Rizzoli, è stato arrestato dalla guardia di finanza del comando provinciale di Roma in qualità di amministratore unico della “Rizzoli Audiovisivi s.r.l.” (oggi Tevere Audiovisivi s.r.l.) società holding in liquidazione, con l’accusa di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale per aver causato con dolo il fallimento di 4 delle società controllate (Produzioni Internazionale s.r.l., Ottobre Film s.r.l., Delta Produzioni s.r.l. e Nuove Produzioni s.r.l.). Avrebbe fatto fallire le societa’ del suo gruppo “distraendo” e “dissipando” le risorse economiche della Rizzoli Audiovisivi per la costituzione di “un notevole patrimonio immobiliare” e non per salvaguardare l’equilibrio patrimoniale della holding, peraltro anch’essa in stato di insolvenza. Rizzoli per il momento non andrà in carcere. Il gip, su richiesta della procura e dei difensori, ha infatti stabilito che per le sue condizioni di salute l’imprenditore sarà trasferito all’ospedale Sandro Pertini, sempre secondo quanto riferito dalle fonti.
I difensori hanno chiesto gli arresti domiciliari, richiesta su cui il gip si pronuncerà lunedì prossimo dopo avere sottoposto Rizzoli all’interrogatorio di garanzia.
I militari hanno sequestrato beni per un valore di circa 7 milioni di euro, tra cui la residenza di famiglia al quartiere Parioli, una tenuta e diversi terreni a Capalbio, oltre a quote societarie.
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