Area in crisi per taglio dei fondi all’editoria: -70% in 3 anni

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Giornalisti e poligrafici soci della cooperativa Area preoccupati per la mobilitazione in atto da parte dei dipendenti. L’agenzia vive un grave stato di crisi a causa dell’enorme riduzione del contributo pubblico

I dipendenti dell’agenzia Area hanno dato il via ad una mobilitazione per manifestare il loro stato di profondo disagio. La cooperativa da tempo non naviga in buone acque ed ora è scattata la protesta dei lavoratori per denunciare il progressivo aumento dei ritardi retributivi. Per questo motivo i soci dell’agenzia hanno cercato, tramite una nota, di spiegare le loro ragioni e dare rassicurazioni ai colleghi che hanno deciso di aderire alla mobilitazione.

Non abbiamo mai disconosciuto o sottovalutato le ragioni dei colleghi sui ritardi retributivi e ne condividiamo il profondo disagio. I lavoratori-editori della cooperativa subiscono quanto i dipendenti gli effetti della crisi in atto e sono stati i primi a fare sacrifici: contratti di solidarietà, consistenti riduzioni di stipendio ed un ritardo retributivo ben più ampio di quello dei dipendenti. E’ bene che chi parla di ‘sfruttamento’ sappia quale sia realmente la situazione. I ritardi negli stipendi non sono una scelta ma una dolorosa condizione che vorremmo in tutti modi superare. L’erogazione delle mensilità non si è comunque mai interrotta proseguendo in piccole tranche ogni volta che si generano le disponibilità  di cassa.

Da un anno e mezzo proponiamo soluzioni che possano contenere i costi e salvare buona parte dei posti di lavoro, anche per quanto attiene il service Audionews. Non è vero dunque che non siano state proposte soluzioni. Ancora in queste settimane sono state avanzate soluzioni molto concrete. Stampa romana e Cdr non le hanno valutate positivamente. Accade in ogni trattativa ma non è corretto sostenere che tali proposte e tale disponibilità non ci siano state. Mai rifiutato nemmeno di sottoscrivere un piano di rientro del pregresso retributivo che non potrà  però non risentire del quadro di forte difficoltà in cui si muove l’agenzia. La gravissima crisi dell’azienda è stata determinata in primis da un taglio del contributo all’editoria pari al 70% in tre anni. L’entità  di ciascun taglio d’esercizio ci è stata resa nota solo a bilanci già  chiusi.

Gli introiti pubblicitari, l’altro pilastro su cui poggia l’agenzia, hanno vissuto un crollo verticale. La chiusura dei rubinetti del credito ha fatto il resto. Problemi simili a quelli di tante altre piccole aziende di cui raccontiamo ogni giorno problemi che hanno schiantato e schianterebbero realtà ben più solide della nostra. L’agenzia Area è una realtà  libera e indipendente, una voce fondamentale del pluralismo informativo, che, da oltre 30 anni, garantisce informazione di qualità, lavoro sano e retribuito e accesso garantito alla professione. Respingiamo dunque con forza talune affermazioni aggressive e lesive dell’immagine di Area, giunte soprattutto tramite i social media, pronti a difendere la nostra dignità e la nostra storia.

Nessuna realtà produttiva è esente da errori ma anziché mostrare i muscoli verso una cooperativa di lavoratori che tenta strenuamente di resistere, sarebbe bene che tutti i protagonisti del mondo della stampa e dell’editoria impiegassero le loro risorse anche a sostegno di una riforma complessiva del settore e del mercato pubblicitario. E’ giusto: se non c’è retribuzione non c’è impresa ma se si auspica la chiusura delle imprese ci saranno sempre meno posti di lavoro e meno libertà.

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