“Sono molto orgoglioso per l’approvazione, a larga maggioranza, del dl Cultura alla Camera – ha commentato soddisfatto il ministro dei Beni e delle attività culturali, Massimo Bray – Credo che tutto il Parlamento abbia voluto dare un segnale di cambiamento alle politiche culturali del nostro Paese”. Un provvedimento, a detta del ministro, che punta su cultura e turismo riconoscendo in esse “due leve principali per far crescere il Paese. Un segnale che lascia ben sperare”.
LE NOVITA’ DEL DL “VALORE CULTURA”
Un manager pubblico per Pompei
Sarà istituita la figura di un direttore generale del ‘Progetto Pompei’ per gestire e coordinare gli interventi e gli appalti fuori e dentro il sito archeologico. Manager che, come indicato da un emendamento, dovrà necessariamente arrivare dalla pubblica amministrazione, e che avrà il compito di definire le emergenze, assicurare lo svolgimento delle gare, migliorare la gestione del sito e delle spese. Il nuovo Dg sarà l’amministratore unico del nuovo organismo ‘Progetto Pompei’ e dovrà definire i tempi di realizzazione degli interventi potendo ricevere donazioni ed erogazioni liberali. Il direttore avrà il supporto di tecnici provenienti dall’amministrazione statale (massimo 20 persone) e di 5 esperti in materia giuridica, economica, architettonica, urbanistica e infrastrutturale. Il Dg del ‘Progetto Pompei’ guiderà l’Unita’ Progetto che lavorerà di concerto con la Soprintendenza speciale di Pompei, mentre la Reggia di Caserta confluirà nel Polo Museale di Napoli.
Nasce a Caserta la soprintendenza beni archeologici
La Soprintendenza speciale per i Beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia sarà separata dal polo museale di Napoli e Caserta, dove nascerà la nuova Soprintendenza per i beni archeologici.
Nuove risorse per i grandi progetti
Nel dl sui beni culturali anche uno stanziamento da 14 milioni per interventi nei musei italiani, in particolare 8 milioni per il completamento dei nuovi Uffizi di Firenze e 4 milioni per la realizzazione del museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah a Ferrara.
Maxxi, diventa stabile il finanziamento annuale di 5 milioni di euro
Diventa stabile il finanziamento annuale previsto per la fondazione Maxxi e passa da circa 6 a 5 milioni di euro.
Più risorse per il mausoleo di Augusto a Roma
Una modifica inserita dai senatori ha introdotto un finanziamento di 2 milioni di euro per il restauro del Mausoleo di Augusto.
Riassegnate risorse a fondazioni culturali
Una modifica parlamentare ha riassegnato 1,3 milioni alle fondazioni culturali. Si tratta di 103 fondazioni fra le quali l’Accademia della Crusca, il Museo Nazionale del Risorgimento, l’Accademia musicale Chigiana, la Fondazione Einaudi, la Fondazione Gramsci, la Fondazione don Sturzo, ma anche alla Fondazione Craxi, cosa questa che ha scatenato polemiche in Aula da parte dei grillini. Polemiche a cui il relatore Marcucci (Pd) ha replicato facendo presente che le fondazioni in questione sono indicate da una tabella (la cosiddetta tabella Amalfitano del 1996) aggiornata dal governo ogni tre anni.
500 giovani per la cultura
Altri investimenti riguardano poi il capitale umano. In base al decreto saranno selezionati 500 laureati under 35 ai quali sarà data la possibilità di accedere a un tirocinio di 12 mesi e il progetto pilota partirà in quattro regioni del Sud Italia –(Puglia, Campania, Calabria e Sicilia) con i primi 100ragazzi.
Tax credit per cinema e musica sale a 100 milioni
La seconda parte del decreto è quella denominata “Valore Cinema e Spettacolo”. Molto importante in questa sezione l’argomento tax credit (crediti d’imposta). Torna a 90 milioni di euro la cifra destinata al tax credit per il cinema, ma (e questa è una ulteriore novità inserita nell’iter parlamentare) al fondo ora potranno accedere anche i comparti della fiction e dell’audiovisivo in genere. A tal fine, quindi, le risorse del fondo tax credit salgono a 110 mln di euro complessivi.
Teatri ed enti culturali salvi dai tagli
Sempre per quanto riguarda il settore dello spettacolo, nel decreto “Valore Cultura” vengono affrontate anche le questioni relative a teatri, enti culturali e fondazioni liriche. “Gli enti culturali vigilati dal MiBAC e i Teatri stabili pubblici non dovranno più effettuare i tagli orizzontali sulle spese relative a pubblicità e tournée come previsto dalla spending review” spiega il dl, che contiene comunque tagli e razionalizzazioni di spese.
Premiate le fondazioni lirico-sinfoniche virtuose
Le fondazioni meritevoli, quelle cioè che sono in pareggio di bilancio da tre anni, beneficeranno di una quota aggiuntiva pari al 5% rispetto alla quota loro spettante del Fondo unico spettacolo. Inoltre, nel nuovo criterio di assegnazione del Fus, il 25% spettante alle fondazioni lirico-sinfoniche, premierà quelle in grado di assicurare qualità artistica e festival (in sostanza Verona e Firenze). Una norma, quest’ultima, inserita nel corso dell’iter parlamentare.
Stop a fondi spettacolo a pioggia
I fondi per lo spettacolo non saranno più assegnati a pioggia sui diritti acquisiti, ma saranno invece distribuiti in relazione alle attività svolte e rendicontate. Ai fini di trasparenza, inoltre, è prevista un’anagrafe degli incarichi amministrativi e artistici degli enti di spettacolo.
Meno burocrazia per gli spettacoli dal vivo
Ai locali che organizzano musica dal vivo sarà sufficiente fare l’autocertificazione allo sportello unico delle attività produttive del comune di loro appartenenza, a patto che non abbiano più di 200 spettatori. Una facilitazione introdotta da Palazzo Madama.
Aumenta il fondo per interventi urgenti
Il fondo per gli interventi urgenti passa da 2 a 8 mln di euro.
Donazioni più facili
Le donazioni fino a 5mila euro in favore della cultura potranno essere effettuate senza oneri amministrativi a carico del privato, con la garanzia della destinazione indicata dal donatore e con la piena pubblicità delle donazioni ricevute e del loro impiego.
Risorse ai circhi senza animali
All’interno del pacchetto è stato inserito un emendamento che mira a contrastare l’utilizzo degli animali all’interno degli spettacoli circensi, impegnando il governo ad azzerare entro il 2018 i contributi per i circhi che invece li utilizzano. “E’ un primo passo per venire incontro alla grande sensibilità dell’opinione pubblica verso il rispetto degli animali e per promuovere un’attività apprezzata per i contenuti artistici, non certo per l’uso degli animali” hanno dichiarato gli otto senatori firmatari di Pd, Pdl, 5stelle e Sel.
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