La Dgscerp del Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato, in data odierna, la graduatoria definitiva e l’elenco degli importi dei contributi pubblici (di cui al DPR n. 146/2017) da assegnare alle tv locali comunitarie per l’anno 2016.
Ricordiamo che la graduatoria provvisoria era stata pubblicata il 26 aprile u.s. e che le tv locali comunitarie avevano trenta giorni per presentare richiesta di rettifica del punteggio o di riammissione della domanda.
Le emittenti televisive locali a carattere comunitario definitivamente ammesse ai contributi 2016 sono 192 (su 211 domande presentate), di cui 37 accedono sia alla quota fissa, sia alla quota variabile del riparto.
Per le tv locali comunitarie sono stanziati complessivamente euro 4.142.456,35, suddivisi al 50 per cento per la quota fissa e al 50 per cento per la quota variabile.
Le emittenti in graduatoria che accedono anche alla quota variabile sono 37, con contributi che vanno da euro 287.683,49 a euro 10.804,05. La quota fissa, uguale per tutte le emittenti presenti in graduatoria, è pari a euro 10.787,65.
E’ ora auspicabile che possano essere definite, entro il corrente mese, anche le altre graduatorie per l’anno 2016 previste dal DPR n. 146/2017 (Radio e Tv commerciali), nonché tutte le graduatorie (radio e tv commerciali; radio e tv comunitarie) per gli anni 2017 e 2018.
Graduatoria definitiva 2 luglio 2018
decreto di approvazione (pdf)
graduatoria definitiva – allegato A (pdf)
elenco degli importi dei contributi – allegato B (pdf)
John Elkann ha intenzione di vendere Repubblica. E con l’eventuale cessione del quotidiano, Gedi verrebbe…
I governi vanno ritenuti responsabili delle morti dei giornalisti: lo afferma l’Ifj, la Federazione internazionale…
Il Papa vuole che si cominci a fare la pace partendo dalla comunicazione, dall’informazione, dal…
Il comitato di redazione di Askanews “chiama” il sottosegretario Alberto Barachini. I giornalisti dell’agenzia di…
Anche i pubblicitari si oppongono alla web tax: Federpubblicità snocciola numeri, dati e cifre per…
La manovra non piace agli editori perché non c’è “niente per il libro”. E l’Aie…