“Anche i promo devono rispettare la Par Condicio e il pluralismo, il caso dello spot a Salvini durante Juve-Roma è stato l’ennesimo abuso di questa Rai che continua ad essere fuori dalle regole. Lo ha decretato l’Agcom rispondendo al mio esposto sullo spot di lancio di “Porta a porta” con il leader della Lega a tre giorni dalle elezioni in Emilia Romagna”. Lo ha scritto sui social il deputato renziano Michele Anzaldi che annuncia: “Chiederò alla commissione di Vigilanza di recepire questa indicazione dell’Autorità nelle prossime delibere elettorali, a partire da quella all’esame oggi sul voto per il Referendum sul taglio dei parlamentari, che si terrà il 29 marzo”.
Anzaldi ha aggiunto: “Quello spot a Salvini per l’Authority è stato una potenziale violazione del Contratto di Servizio, in particolare all’articolo 6 comma 1, secondo cui “la Rai è tenuta ad improntare la propria offerta informativa ai canoni di equilibrio, pluralismo, completezza, obiettività, imparzialità, indipendenza e apertura alle diverse formazioni politiche e sociali, e a garantire un rigoroso rispetto della deontologia professionale da parte dei giornalisti e degli operatori del servizio pubblico, i quali sono tenuti a coniugare il principio di libertà con quello di responsabilità, nel rispetto della dignità della persona, e ad assicurare un contraddittorio adeguato, effettivo e leale”. Quindi ha concluso: “Anche questa ennesima pagina nera dell’informazione Rai sarà valutata nell’ambito dell’istruttoria avviata a luglio dall’Agcom per violazione del Contratto di Servizio sul rispetto del pluralismo. Tra due giorni, il 13 febbraio, il Consiglio Agcom deciderà. La Rai rischia una multa da oltre 70 milioni di euro. A pagare, però, dovranno essere i direttori responsabili, non gli italiani con i soldi del canone. La commissione di Vigilanza sta lavorando ad una risoluzione su questo”.
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