“Via libera a ordine del giorno contro i tagli ai giornali, adesso attendiamo che dalle parole si passi ai fatti”. Lo ha scritto in una nota il deputato di Italia Viva Michele Anzaldi che ha annunciato l’approvazione, con il parere favorevole del governo, a un ordine del giorno presentato a corredo della legge di Bilancio e che prevede di impegnare l’esecutivo a dare lo stop ai tagli ai fondi dell’editoria.
In una nota, che Anzaldi ha pubblicato anche sulle sue piattaforme social, il deputato Iv ha spiegato: “Con il parere favorevole del Governo, grazie all’impegno del sottosegretario all’Editoria Martella, è stato approvato l’ordine del giorno alla Legge di Bilancio contro qualsiasi penalizzazione ad alcuna testata giornalistica, compreso quindi il “Manifesto” e ogni altro giornale che verrebbe penalizzato da taglio del Fondo per l’editoria. Ora attendiamo che il Governo dica in quale provvedimento intende intervenire per evitare che la libertà di informazione venga messa a rischio, a seguito dei tagli decisi dal Governo gialloverde Conte 1”.
Ma non basta. Anzaldi ha continuato: “L’ordine del giorno approvato dalla Camera prevede infatti che il Governo si impegni ad adottare ogni iniziativa di competenza, nell’ambito dei prossimi provvedimenti legislativi e nei limiti delle risorse disponibili, idonea a garantire un assetto del sistema dei sostegni all’editoria che non penalizzi alcuna testata giornalistica, considerando primario interesse la tutela della libertà di informazione e tenendo in conto che dietro ogni prodotto editoriale vi sono giornalisti e maestranze che meritano tutela e attenzione”. Quindi l’impegno: “Nei prossimi giorni attendiamo che si passi dalle parole ai fatti”.
L’iniziativa del deputato di Italia Viva si è sommata a quella promossa dal collega di Forza Italia, Gigi Casciello, il cui ordine del giorno – finalizzato a congelare per almeno un altro anno i dolorosi tagli al fondo per l’editoria – è stato inserito come raccomandazione della Camera al governo proprio in vista della legge di Bilancio. La politica, dunque, inizia a muoversi ed è un fatto positivo riscontrare come una spinta bipartisan abbia il coraggio di sfidare il populismo facile e di difendere quello che è un diritto costituzionalmente garantito, il pluralismo dell’informazione, e dimostrare quanto siano errate le narrazioni sballate impostesi in lunghi anni di propaganda spicciola che parlano di presunti “privilegi” che non esistono più.