Anzaldi difende Damilano: “Sanzione Agcom incomprensibile”

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L’Agcom ha sanzionato Il Cavallo e la Torre e il segretario della commissione di vigilanza Rai Michele Anzaldi difende Marco Damilano. La polemica era nata in piena campagna elettorale quando la trasmissione condotta dall’ex direttore de L’Espresso  aveva ospitato il filosofo francese Bernard Henry Levy secondo cui, in caso di vittoria delle destre, non si sarebbe dovuto accettare il responso delle urne.

Le parole di Bhl avevano sollevato un autentico vespaio politico con le reazioni piccatissime dal centrodestra che aveva chiesto, appunto, l’intervento dell’Agcom per la violazione della par condicio. Oltre alla politica, la questione aveva rinfocolato la polemica coi giornalisti interni Rai. Il provvedimento è arrivato e, dopo la tirata d’orecchi, giungono anche le difese di Marco Damilano, in particolare da Michele Anzaldi che ha contestato la scelta dell’autorità garante.

Secondo Anzaldi: “Damilano ha un curriculum giornalistico di tutto rispetto e ha fatto semplicemente il giornalista: ha invitato un grande intellettuale di caratura internazionale per parlare delle impressioni dall`estero in vista delle elezioni italiane. Difficile pensare che, anche alla luce del collegamento e della traduzione simultanea in diretta, avrebbe potuto comportarsi diversamente”. E dunque: “D’altronde il format della trasmissione prevede un unico ospite e infatti il giorno dopo è avvenuto il bilanciamento con l`intervista ad un intellettuale di diversa area culturale”.

Anzaldi ha chiosato: “Addirittura ad avere l`ultima parola in una data più vicina al voto è stato l`ospite ritenuto più vicino al centrodestra, quindi a lamentarsi dovrebbero essere gli altri. Vedendo come questa Agcom sta applicando le regole in questa campagna elettorale, la sanzione contro Damilano è davvero incomprensibile, a maggior ragione avendo bilanciato il giorno dopo”.

Dunque l’ultimo affondo: “Nei tg Rai, in particolare nelle prime settimane di campagna elettorale, abbiamo assistito a violazioni plurime e conclamate, senza che l`Authority abbia fatto nulla, e anzi ha dato alle tv un`ulteriore settimana per mettersi in regola, arrivando quindi di fatto alla fine della campagna. Per settimane il Terzo Polo è stato oscurato, mentre al centrodestra è stato garantito il 50% degli spazi, ma l`Agcom non è intervenuta per chiedere il rispetto vero della Par Condicio”.

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