Anzaldi contro la presenza dei direttori Rai negli speciali sulla guerra in Ucraina. Il commissario di vigilanza Rai di Italia Viva tuona contro i direttori onnipresenti negli speciali dei telegiornali che guidano. L’esponente politico accusa, senza nemmeno nominarli, i direttori del Tg1 Monica Maggioni e del Tg2 Gennaro Sangiuliano e al direttore Antonio Di Bella. Quest’ultimo, peraltro, finito nella bufera a causa dei commenti fuori onda sugli ucraini “popolo di badanti, cameriere e amanti” durante un programma con Lucia Annunziata. I direttori, secondo Anzaldi, spesso e volentieri, presenziano agli appuntamenti speciali di approfondimento sui casi che riguardano la crisi ormai precipitata nell’Est Europa. Anzaldi però si chiede: chi fa il loro lavoro?
L’esponente di Italia Viva ha dichiarato. “La presenza dei direttori negli speciali può essere giustificata il giorno stesso in cui è partita l’invasione. Può avere senso quando c’è da illustrare la linea editoriale o in un momento particolarmente delicato. Ma se diventa una routine addirittura quotidiana si fatica a distinguerla da semplice presenzialismo o ricerca di visibilità. Il direttore ha la responsabilità massima del prodotto che va in onda, deve controllare tutto, deve tenere i contatti con le fonti istituzionali al massimo livello: se passa ore e ore in diretta, chi fa questo lavoro al suo posto? Per condurre gli speciali ci sono i conduttori, per fare gli opinionisti ci sono i commentatori: il direttore dovrebbe fare un altro lavoro”.
Dunque Anzaldi ha proseguito. “Se invece sta sempre in onda, poi è più facile che si verifichino errori e infortuni. D’altronde i direttori alla Bbc o a France Television o nelle all news internazionali non passano di certo la giornata in onda. E poi c’è anche un problema regolamentare. In Rai, stando almeno a quanto dichiarato più volte in passato da direttori generali e amministratori delegati, vige un regolamento interno che vieta i doppi incarichi: chi è direttore non può fare il conduttore o avere altre mansioni come ad esempio l’opinionista fisso. Un regolamento che fu reso noto agli italiani quando Bianca Berlinguer, da direttrice del Tg3, intendeva anche continuare a condurre l’edizione delle 19 del tg, scatenando le proteste dell’Usigrai. Perché ora questo regolamento non viene più applicato?”
Il commissario di vigilanza Rai ha inoltre aggiunto: “L’azienda ha dato deroghe scritte a Sangiuliano, Maggioni, Di Mare, Di Bella? Ma se si danno tutte queste deroghe, allora che senso ha avere un regolamento? Chi naviga sul portale Rainews spesso nota incredibili ritardi sulle notizie. Ieri mentre tutti i siti aprivano con il video del bombardamento della sede regionale a Kharkiv, Rainews era ancora fermo alle notizie della sera prima. Su questo Fuortes ha il dovere di intervenire al più presto, anche perché proprio la guerra in Ucraina ha fatto emergere ancora di più quanto ci sia interesse per notizie gratuite”.
Dunque Anzaldi conclude aprendo il fronte del web. “Mentre i siti dei grandi quotidiani vincolano gli approfondimenti e gli aggiornamenti sull’invasione alla sottoscrizione di abbonamenti, proprio la Rai avrebbe il dovere di rafforzarsi sulla rete per dare ai cittadini un vero servizio pubblico. Gli investimenti sono stati fatti, la redazione è stata ampliata, ora però occorre vedere risultati accettabili”.
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