La vicenda russa e l’impegno del Copasir sul fronte dell’informazione scatenano il dibattito. Le reazioni dopo la pubblicazione da parte del Corriere della Sera delle liste di presunti commentatori filo-russi non si sono fatte attendere. Contestualmente, anche quanto accaduto nelle ultime ore con i social e i talk show ha calamitato l’attenzione degli osservatori e delle istituzioni. Oltre che dei politici che si sono divisi sull’interpretazione di quanto sta accadendo in queste ore.
Per Michele Anzaldi, commissario di vigilanza Rai in quota Italia Viva, è giusto che il Copasir abbia redatto una lista di nomi ritenuti vicini a Mosca. Dunque, intervistato a Radio Cusano Campus, ha spiegato. “Il Copasir, interpellato sul fatto che alcuni giornalisti e opinionisti potessero avere dei legami con il governo russo, ha dato il suo parere, e lo ha dato su ricerche fatte dai servizi segreti. Secondo me, sono dei dati in più, poi chi vuole li utilizza e chi no, però è un dato in più”.
Sugli opinionisti pro Putin, Anzaldi non ha dubbi. “Il problema è se alcune opinioni vengono espresse da persone che sono funzionari del governo russo e che sono anche pagati dal programma in cui vanno ospiti a dire quella cosa. A quel punto potrebbe non essere un’opinione libera, ma interessata”. Dunque il parlamentare è intervenuto sulla trasmissione Non è l’arena dove è stata intervistata la giornalista russa Zacharova. “Innanzitutto, se quella è la Russia è la Russia. Qual era l’argomento da discutere? Certo non poteva essere la pace. Già la cosa era strampalata così. Poi non si capiva se c’erano errori di traduzioni o se erano offese anche in italiano. Ma poi cosa ti aspetti dalla portavoce del ministro che è stato criticato da Draghi e poi a che pro ci vai a discutere?”.
Diversa, invece, la posizione dell’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Che in una nota ha richiamato il Copasir a vigilare senza eccedere da quelli che sono i suoi poteri. Per de Magistris sarà necessario, soprattutto in questa delicata fase del dibattito pubblico: “Che il Copasir non diventi strumento di criminalizzazione del dissenso. Chi lavora per la pace è contro le guerre e chi reprime il dissenso non è democratico ma abusa del potere per colpire avversari politici. L’aria comincia sempre più a puzzare, alziamo la vigilanza democratica”.
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Fumata bianca ad Askanews: l’assemblea dei giornalisti dà il via libera alla proposta di prepensionamenti.…
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Le cose cambiano, tutto scorre direbbe Eraclito. Sono passati meno di cinque anni dal 2020,…
Le associazioni degli editori europee sono pronte a ingaggiare battaglia contro Google. Per il caso…
Google “spegne” la stampa europea. C’è un test, che fa da preludio a una precisa…