La Camera ha eletto il nuovo commissario dell’Agcom. Si tratta del 45enne Antonio Nicita, preferito da 297 votanti su 459. L’investitura di Nicita era abbastanza scontata dopo il trionfo su Antonio Sassano nelle primarie organizzate dal Partito Democratico. A Nicita, appoggiato dalla corrente bersaniana, ieri erano andati 130 voti. Solo 80 per Sassano, che aveva il sostegno di Matteo Renzi. Una competizione politica più che tecnica, che alimenta le polemiche del Movimento 5 Stelle, da sempre contrario alla lottizzazione. La cosa fondamentale è che l’Agcom sia di nuovo integra a due mesi dalle dimissioni di Maurizio Decina. Sassano sembrava l’uomo giusto per sostituirlo, forte di competenze riconosciute in materie attuali come gli spazi frequenziali e la parità di accesso nelle comunicazioni elettroniche. Ma anche Nicita, che attualmente insegna politiche microeconomiche e di regolazione dei mercati, ha ottime credenziali. Il nuovo commissario ha già lavorato per un’Autorità Indipendente, l’Antitrust, dal 1997 al 2000. Per l’Agcm ha anche svolto un’attività di consulenza inerente alle politiche industriali. Per quanto riguarda le sue esperienze dirette nel settore delle comunicazioni elettroniche, rileva l’attività nel progetto Isbul sulla banda larga in Italia, in cooperazione con la stessa Agcom. Il progetto, nato nel 2008 e morto nel 2010, si proponeva di stimolare lo sviluppo delle reti NGN con la redazione di ricerche aventi ad oggetto aprofondimenti economici, tecnologici e giuridici. Nel biennio dell’ultimo governo Prodi, è stato membro della Segreteria Tecnica del Ministero delle Comunicazioni. Durante questo periodo ha lavorato all’asta per l’assegnazione delle frequenze Wimax. Si è occupato anche dello switch-off, in quanto membro della Commissione Ministeriale Italia Digitale