Antonio Delfino è il nuovo presidente dell’Uspi, l’Unione della Stampa Periodica Italiana. Succede a don Giorgio Zucchelli che sarà insignito della carica di presidente onorario dell’Uspi. La decisione è stata presa dall’assemblea generale Uspi che ieri si è riunita a Roma per scegliere le nuove cariche per il mandato del triennio 2022-24.
Tra i volti nuovi eletti ci sarà il professor Giuseppe Corasaniti, giurista, già magistrato oggi avvocato e docente universitario che si aggiungerà ai vicepresidenti Fabrizio Barbato, Luca Lani e Marco Farina. I nomi degli eletti nella nuova giunta esecutiva dell’Uspi, i dieci componenti dell’organismo sono Alessandro Astorino (Delegato ai rapporti con il Parlamento), Sara Cipriani, Domenica Cucinotta, Rosalba Garofalo, Fabrizio Gherardi, Fabrizio Milani, Fabio Polli, Salvatore Sangermano, Irene Vitale (Coordinatrice della Segreteria Generale) e Don Giorgio Zucchelli. Eletti come Consiglieri cooptati Nadya Rita Vetere e Manuela Dradi.
Nel Collegio dei Revisori dei Conti, è stato eletto l’avvocato Domenico Bellantoni come Presidente e l’avvocato Antonio Diso come Segretario.
L’avvocato Nicola Paglietti, invece, sarà il presidente del Collegio dei Probiviri, con l’avvocato Antonio Martinelli come segretario.
Antonio Delfino ha inaugurato così il suo mandato da presidente Uspi. “’Sono onorato di questa elezione a Presidente nazionale e soprattutto sono molto motivato a rappresentare migliaia di piccoli, medi e grandi editori della stampa periodica”. Dunque ha aggiunto: “Assieme al segretario generale Francesco Saverio Vetere, storica e capace guida politica di Uspi-Unione Stampa Periodica Italiana, abbiamo un programma di lavoro decisamente interessante che guarda allo sviluppo delle professioni editoriali, in particolare nel campo del digitale, e al supporto e alla tutela dei tanti imprenditori che appassionatamente hanno fatto dell’editoria la loro stessa vita. E naturalmente – prosegue Antonio Delfino – ringrazio la mia azienda, Giuffrè Francis Lefebvre, e il mio gruppo di riferimento multinazionale Lefebvre Sarrut per avermi sostenuto in questa che si presenta come una nuova e importante sfida di carattere editoriale, culturale, economico e sociale in un periodo di grandi cambiamenti strutturali e concettuali nella gestione strategica del mestiere di editore”.