La Germania apre una procedura anti-trust contro Apple. Lo ha riportato la Suddeutsche Zeitung citando una nota ufficiale della Bundeskartellamt. Prosegue dunque in Europa l’offensiva delle autorità a garanzia della concorrenza del mercato contro i presunti abusi di posizione dominante da parte delle major digitali.
Secondo quanto riporta il giornale tedesco, a presentare l’azione sarebbe stato lo stesso presidente della Bkarta, l’agenzia federale preposta al contrasto del fenomeno dei cartelli industriali. Andrea Mundt ha puntato il dito contro le strategie di marketing “esclusiviste” di Apple. Che, attorno al sistema iOS e agli strumenti Iphone avrebbe costruito “un ecosistema digitale”. A se stante, che dialoga solo con se stesso e toglie spazio al mercato e alla concorrenza. Ma non è tutto. Perché l’autorità garante della Germania vuole vederci chiaro anche sulle risorse tecnologiche e finanziarie di Apple, la multinazionale portata al successo da Steve Jobs. E, ovviamente, sull’accesso ai dati degli utenti.
Nel mirino dell’ente tedesco, quindi, finisce tutto l’universo Apple. Con quest’ultima procedura, Bkarta “completa” l’album delle figurine Ott. Su tutte e quattro i top player del digitale (con Apple, anche Google, Facebook e Amazon), Berlino ha aperto indagini e accertamenti. Il vento, dunque, è cambiato in Europa. Dove, a quanto pare, non si ha più intenzione di subire troppo passivamente lo strapotere delle multinazionali digitali. Solo nelle scorse settimane, erano piovute stangate su Google. La Francia ha multato il colosso di Mountain View per circa 220 milioni di euro a causa delle distorsioni sul mercato delle app. L’Italia ha sanzionato per cento milioni sempre Google per aver impedito la diffusione e la messa a disposizione dell’app Enel che, potenzialmente, poteva far concorrenza a Maps. L’Unione Europea ha annunciato una sua indagine proprio su Google e la sua gestione del mercato pubblicitario online.
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