Nella giornata di oggi, lunedí 30 giugno, il Presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, presenta in Senato la relazione annuale dell’Autorità per la concorrenza e per il mercato. Il documento contiene un atto di accusa molto forte nei confronti del sistema della grande imprenditoria italiana, tacciata di esercitare in maniera impropria il cosiddetto “capitalismo di relazioni”.
L’invettiva punta il dito verso quel ramo dell’industria nazionale che basa buona parte delle sue attività sulla capacità di gestire e far fruttare posizioni di rendita. Le dinamiche della concorrenza soffocano – é questa la tesi – nell’intreccio tra politica, finanza e capitalismo in cui nessuno dei soggetti interessati fa quello che dovrebbe essere il suo mestiere.
Sempre oggi, sul sito della Camera, viene trasmesso in diretta un convegno sul rapporto tra economia culturale e industria culturale. Discutono, tra loro, Francesco Boccia, presidente della commissione bilancio a Montecitorio, Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, Carlo De Benedetti, presidente del gruppo editoriale Espresso ed editore di Repubblica, Gino Paoli, nella qualità di Presidente della S.I.A.E. (società italiana autori ed editori) e Andrea Zappia, amministratore delegato di Sky Italia.
Va tutto bene, benissimo, le esperienze dei grandi gruppi editoriali sono sicuramente fondamentali per fornire al legislatore importanti spunti di riflessione su argomenti complessi e di grande attualità. Ma l’impressione è che i protagonisti del capitalismo di relazione, booster del mercato dei media, abbiano i motori sempre accesi. Alla faccia dell’antitrust.