La televisione influenza il nostro modo di vestire, di parlare, di votare, di pensare. Eppure pochi ne conoscono i segreti, ne percepiscono le trappole. In casa è l’unico elettrodomestico che fissiamo per ore, col quale parliamo e ci arrabbiamo. Che ci offre spunti per twittare con amici e sconosciuti. È grazie all’immagine che sono diventati volti noti anche i deejay della radio. Ed è grazie a uno smartphone che ora, chi dice “io sono un ispettore di Polizia, lei non è nessuno” finisce in rete e al centro del dibattito. La “Videocrazia” ha aspetti positivi (pochi) e negativi. Ma non la si può ignorare.
Titolo: Anticorpi alla videocrazia. Note di teorie e tecniche di giornalismo radio-televisivo
Autore: Andrea Riscassi
Editore: Cavallotti University
Lunghezza: 218 pagine