Roaming e net neutrality
Il Commissario europeo è soddisfatto del lavoro svolto dalla presidenza italiana per la formazione del Telecom Package, il gruppo di direttive finalizzato a ridisegnare l’assetto delle telecomunicazioni nel mercato europeo. Elemento centrale dell’iniziativa legislativa è sicuramente l’abolizione del roaming, su cui l’Europa sembra essere concorde. Lo stesso Ansip ha ribadito l’esigenza di eliminare una pratica che mette a rischio l’uniformità del mercato unico. La misura, già approvata dal Parlamento Europeo nel mese di aprile, non piace alle compagnie telco, che temono di perdere una larga fetta dei loro ricavi. L’UE sostiene, al contrario, che l’abolizione delle tariffe supplementari conduce ad un maggior uso dei telefonini all’estero. Sulla neutralità della rete Ansip, che aveva difeso il principio qualche giorno fa, è stato piuttosto cauto. Quello che serve, per il vicepresidente della Commissione, è una definizione più chiara del concetto. Al momento si parla di un’attribuzione ai provider del potere di limitare l’accesso a determinati servizi e applicazioni, creando un Internet a due corsie. Una mossa già provata, e non andata a buon fine, dai colossi della telecomunicazione degli Stati Uniti.
Gli investimenti per la banda larga
Ansip si è anche soffermato sul tema più importante: lo sviluppo della banda larga. Ha ricordato l’investimento di 300 miliardi promesso dalla Commissione Europea sui progetti strategici. Non è ancora chiaro quale sarà la percentuale di queste risorse finalizzata a velocizzare la crescita delle infrastrutture. Non si sa neanche se i fondi saranno finanziati prevalentemente dai privati o mediante il debito pubblico. La visita in Italia è servita ad Ansip anche per favorire il dialogo tra la Commissione Europea e l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni italiana. Le due parti rinnovano la cooperazione per la nascita di un mercato digitale unico europeo. Intanto l’Agcom ha rinviato alla settimana prossima l’attesa decisione sulle tariffe per l’unbundling del prossimo quadriennio. Nel recente passato il Garante e l’UE hanno avuto opinioni divergenti sui prezzi per l’accesso all’ultimo miglio da parte di operatori alternativi.
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