Nella sua visita a Roma Andrus Ansip, vicepresidente della Commissione Europea per il mercato unico digitale, si è detto fiducioso per le recenti iniziative intraprese dall’Italia per l’abbattimento delle barriere tecnologiche che caratterizzano il nostro paese. Ansip ha indicato come primo passo la digitalizzazione della pubblica amministrazione. Nelle ultime ore il Governo ha varato l’Agenda per la Semplificazione, che fissa come obiettivo l’attribuzione dell’identità digitale al 10% della popolazione entro il 2017. La normativa prevede anche un’applicazione generale dei pagamenti elettronici non oltre il 2016. La scarsa sicurezza dell’e-payment è uno dei fattori che limitano la crescita del commercio elettronico. Ansip indica anche la necessità di una maggiore efficienza nel settore della sanità. Secondo i piani dell’Esecutivo entro il 2016 sarà possibile prenotare online per prestazioni sanitarie in tutte le Regioni. Entro lo stesso termine sarà possibile accedere ai referti online. Bisognerà, invece, attendere il 2017 per esaminare su Internet la diagnostica per immagini.
Roaming e net neutrality
Il Commissario europeo è soddisfatto del lavoro svolto dalla presidenza italiana per la formazione del Telecom Package, il gruppo di direttive finalizzato a ridisegnare l’assetto delle telecomunicazioni nel mercato europeo. Elemento centrale dell’iniziativa legislativa è sicuramente l’abolizione del roaming, su cui l’Europa sembra essere concorde. Lo stesso Ansip ha ribadito l’esigenza di eliminare una pratica che mette a rischio l’uniformità del mercato unico. La misura, già approvata dal Parlamento Europeo nel mese di aprile, non piace alle compagnie telco, che temono di perdere una larga fetta dei loro ricavi. L’UE sostiene, al contrario, che l’abolizione delle tariffe supplementari conduce ad un maggior uso dei telefonini all’estero. Sulla neutralità della rete Ansip, che aveva difeso il principio qualche giorno fa, è stato piuttosto cauto. Quello che serve, per il vicepresidente della Commissione, è una definizione più chiara del concetto. Al momento si parla di un’attribuzione ai provider del potere di limitare l’accesso a determinati servizi e applicazioni, creando un Internet a due corsie. Una mossa già provata, e non andata a buon fine, dai colossi della telecomunicazione degli Stati Uniti.
Gli investimenti per la banda larga
Ansip si è anche soffermato sul tema più importante: lo sviluppo della banda larga. Ha ricordato l’investimento di 300 miliardi promesso dalla Commissione Europea sui progetti strategici. Non è ancora chiaro quale sarà la percentuale di queste risorse finalizzata a velocizzare la crescita delle infrastrutture. Non si sa neanche se i fondi saranno finanziati prevalentemente dai privati o mediante il debito pubblico. La visita in Italia è servita ad Ansip anche per favorire il dialogo tra la Commissione Europea e l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni italiana. Le due parti rinnovano la cooperazione per la nascita di un mercato digitale unico europeo. Intanto l’Agcom ha rinviato alla settimana prossima l’attesa decisione sulle tariffe per l’unbundling del prossimo quadriennio. Nel recente passato il Garante e l’UE hanno avuto opinioni divergenti sui prezzi per l’accesso all’ultimo miglio da parte di operatori alternativi.