Per il presidente della Fieg (la federazione degli editori) Giulio Anselmi che ieri ha presentato lo studio della Fieg sul mercato della stampa in Italia, «l’editoria cartacea attraversa una fase di crisi ma non è un malato terminale». Quello che serve, per Anselmi, è la «manutenzione sul fronte della qualità e della capacità di rispondere alle esigenze dei cittadini». Intanto gli editori cercano di “salvare il salvabile” dallo scippo di internet. Nei giorni scorsi è stata inviata a tutte le pubbliche amministrazioni una lettera (firmata da Fieg, Uspi, Anes, Mediacoop e Fisc) per chiedere la sospensione del servizio di rassegna stampa gratuita sui siti internet.
Ieri, il numero uno della Fieg è tornato all’attacco denunciando la rapina via web dei contenuti e rivendicando il diritto delle case editrici a difendere il copyright anche online. La soluzione al caso sarebbe il contestato regolamento dell’Agcom che fissa precisi paletti per la lotta alla pirateria sul web. Un provvedimento che tuttavia staziona da mesi nelle stanze dell’Authority, senza essere stato ancora esaminato ne tantomeno approvato.
«Le aziende», ha spiegato Anselmi, «hanno diritto che la proprietà intellettuale sui prodotti venga garantita, perché si tratta uno strumento necessario per la loro sopravvivenza». «È un problema tutto italiano non avere un quadro normativo di riferimento, in particolar modo in un momento di crisi del mercato».
Sull’argomento è intervenuto anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria Paolo Peluffo che ha auspicato «azioni di tutela del diritto d’autore» su internet.
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