Scatta la caccia alla volpe più scaltra dell’informazione mediatica: è diretto al sito di Fox News, il prossimo attacco di Anonymous in data 5 Novembre del corrente anno.
Ad aver fatto scatenare le ire dei pirati della rete che si celano dietro la maschera di Guy Fawkes, è stata il modo in cui è stata trattata la notizia della manifestazione di «Occupy Wall Street», da parte della rete televisiva statunitense.
A scatenare l’attacco è stato quello che è stato detto sul movimento di protesta, nella fattispecie attraverso le parole di Sean Hannity, commentatore politico per il Partito Conservatore americano e conduttore della rubrica su Fox News Channel, «Hannity».
Il conduttore avrebbe definito la retorica e il comportamento dei manifestanti come distruttivi., e dunque screditato i reali motivi della protesta di dissenso.
Da qui scatta il solito e noto iter seguito da Anonymous, che vede la premessa dell’attacco al sito web di turno, attraverso la pubblicazione a mezzo video su Youtube che stavolta rende così noti i motivi dell’operazione: «Dal momento che loro non smetteranno di ridicolizzare i manifestanti, noi semplicemente li chiuderemo».
Poche parole ma dirette, rimbalzate anche su twitter, il secondo passaggio d’obbligo seguito dal gruppo ignoto è quello di stabilire la data degli attacchi non a caso ma seguendo un preciso richiamo ad avvenimenti del passato, ritenuti significativi ai fini dell’operazione.
Il 5 Novembre infatti, data dell’annunciato boicottaggio al sito internet del canale tv, nel Regno Unito si festeggia la Congiura delle Polveri.
A capo della congiura che avvenne nel 1604 c’era tra gli altri proprio Guy Fawkes, che guidò un gruppo di cattolici vessati dai regnanti, con l’ambizioso obiettivo di far saltare in aria il Palazzo di Westminster ed i suoi residenti.
Sebbene l’attacco fu sventato, il 5 Novembre rimane una data simbolo per gli Inglesi che sentono molto la ricorrenza e che potrebbe essere ricordata quest’anno come l’attacco di Anonymous al sistema conservatore e fazioso di un’informazione giornalistica che sottovaluta la portata di azione del gruppo più segreto della rete, di cui però per paradosso si sa molto di più di chiunque altro.
Arianna Esposito