ANNOZERO/ ROMANI SCRIVE ALL’AGCOM, “OLTREPASSATI LIMITI CORRETTA INFORMAZIONE”

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Annozero ha “trasmodato in modo evidente i limiti della corretta informazione e, in via mediata, i limiti dell’attività di servizio pubblico”. E’ quanto sostiene il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, in una lettera inviata al Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Corrado Calabrò. Nella lettera Romani ha segnalato “violazioni che la Rai – Radiotelevisione italiana ha concretato nel corso della trasmissione del programma ‘Annozero’ del 20 e del 27 gennaio in relazione ai generali obblighi derivanti dal contratto di servizio”. Nella missiva, inviata per conoscenza anche al Presidente della Commissione Vigilanza Rai, Sergio Zavoli, e al Presidente della Rai, Paolo Garimberti, “si richiede all’Autorità di valutare la possibilità di attivare i poteri di verifica e istruttori” nonché “ogni ulteriore iniziativa di rispettiva competenza”.
Tra le contestazioni mosse da Romani all’Agcom “le modalità di rappresentazione dei fatti e delle dichiarazioni riportate nel corso di dette trasmissioni” che “non assumevano alcun rilievo ai fini di una leale ed imparziale prospettazione delle vicende” oltre a “l’enfasi attribuita a dichiarazioni di soggetti privati non qualificati gravemente lesive della dignità e del decoro di soggetti titolari di rilevanti cariche pubbliche” che “hanno palesemente travalicato i limiti della corretta informazione offerta dal concessionario pubblico radiotelevisivo”.
Il Ministro rileva anche come alcune “affermazioni testualmente riportate, di per sé prive di effettivo valore aggiunto ai fini di un’obiettiva ricostruzione dei fatti, risultino lesive della dignità e del decoro di alte cariche istituzionali” e che “in definitiva, le modalità di rappresentazione dei richiamati fatti e delle affermazioni riportate, per le modalità concrete con cui sono state poste in essere , hanno determinato gravi violazioni dei canoni di lealtà ed imparzialità dell’informazione che devono necessariamente caratterizzare l’attività di pubblico servizio più ancora che l’attività di un qualunque altro operatore della comunicazione”.

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