Anche l’Europa potrebbe presto decidere di bandire TikTok se Bytedance non decidesse di vendere. Lo ha detto la presidente uscente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, durante il dibattito tra spitzenkandidaten verso le elezioni europee. Per l’attuale leader dell’esecutivo Ue, non c’è da escludere l’opzione definitiva dopo che il Congresso Usa ha deciso, ripercorrendo le scelte già assunte negli anni passati dall’amministrazione Trump, di mettere i cinesi di fronte alla scelta: o cedere lasciando il social attivo oppure abbandonare tutto.
“La Commissione è stata la prima istituzione al mondo a vietare TikTok sui nostri telefoni aziendali. Quindi, per essere molto chiari, conosciamo esattamente la pericolosità di TikTok”, ha spiegato von der Leyen che, nei giorni scorsi, per il tramite del suo capo della campagna elettorale Alexander Winterstein, aveva già annunciato che non avrebbe fatto campagna sulla piattaforma cinese “alla luce delle preoccupazioni per la sicurezza”. Ma bisognerà comprendere come l’Europa potrebbe fare la guerra a TikTok. Intanto, la Commissione ha già stoppato il progetto Lite del social e il commissario Breton ha pronunciato parole durissime a proposito della nuova versione con regole d’ingaggio più coinvolgenti per gli utenti: “I nostri figli non sono cavie”.
I nuovi regolamenti digitali, a cominciare dal Dsa, potrebbero rappresentare una diga e uno strumento fondamentale per concretizzare la scelta dell’Unione europea. Una sorta di prova del nove per l’efficacia e validità dell’iniziativa tanto decantata nei mesi scorsi.
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