Non è un periodo tranquillo per Amazon, attaccata su più fronti. Ai problemi relativi ai prezzi degli e-book, per i quali ci sono divergenze con le case editrici, si aggiunge il caso del banner “Buy now” sul Washington Post Online. Di che si tratta? All’interno della recensione di un libro pubblicata sul sito del famoso giornale è apparsa un’inserzione pubblicitaria che invita a comprare il volume su Amazon. L’episodio ha fatto infuriare i lettori, che vogliono una più marcata divisione tra contenuti editoriali e pubblicità. Il Washington Post è stato acquistato l’anno scorso da Jeff Bezos, Ceo di Amazon, per la cifra di 250 milioni di dollari. Ora il banner è stato rimosso e da Amazon dichiarano che si è trattato di un semplice errore. Ma il dubbio rimane. Potrebbe essere stato un esperimento voluto da Bezos, storicamente favorevole all’interazione tra contenuti e inserzioni pubblicitarie. Non va meglio per quanto riguarda la questione e-book. La protesta degli scrittori americani ha avuto seguito in Europa. Gli autori di lingua tedesca accusano Amazon di aver deliberatamente ostacolato le vendite dei loro libri, al rifiuto della casa editrice Monnier di abbassare i prezzi per gli e-book. Nello specifico i comportamenti sono gli stessi denunciati dagli autori pubblicati da Hachette: ritardi nelle consegne e riduzioni delle scorte dei libri. Le case editrici tedesche hanno già denunciato in passato il comportamento di Amazon all’Antitrust. Quest’ultimo ha richiesto l’intervento delle istituzioni comunitarie.