Heritage Global Partners (Hgp) società leader globale nei servizi di consulenza e aste e consociata di Counsel RB Capital ha annunciato oggi che sta per mettere all’asta on line in tutto il mondo un completo studio di trasmissione TV newyorchese e la sua intera infrastruttura, tra cui attrezzature pre- e post-produzione, che appartenevano a Rai Corporation, importante emittente tv e radio in lingua italiana.
La vendita inizierà mercoledì 2 maggio 2012 alle ore 10 del mattino (orario Usa) e terminerà il giorno successivo alla stessa ora tramite un’asta globale on-line accessibile sul sito www.hgpauction.com. Il 1° maggio dalle 9 alle 16 si terrà un’anteprima. L’asta è destinata ad essere una vendita aggregata di tutta la struttura Rai e dei suoi contenuti, comprese le apparecchiature di trasmissione pre- e post-produzione, gli arredi aziendali e molto altro. A colui che si aggiudicherà l’asta sarà richiesto di rimuovere tutti i beni in modo tempestivo. Nel caso in cui non venga accettata alcuna offerta chiavi in mano, tutti i beni saranno aggiudicati on-line contemporaneamente con una vendita frammentaria. Cioè pezzo per pezzo.
Per la Federazione Nazionale della Stampa Italiana si tratta di una notizia triste e avvilente. «Rai Corporation – afferma il segretario della Fnsi, Franco Siddi, in una nota – con la sua sede di New York e quella che fu una struttura chiude, mettendo all’asta on line tutto ciò che aveva» passando «dai fasti e dagli sprechi, a una liquidazione anziché a una riqualificazione. Segno dei tempi ma anche di un certo declino da cui la Rai merita di essere sottratta per il valore che ha e per le grandi risorse di rilancio di cui dispone ma di cui in troppi ‘responsabili’ sembrano non accorgersi preferendo, comunque, non tenerne conto e perciò non affrontano i veri nodi della riqualificazione del servizio pubblico». «Anche alla luce di questa ‘capitolazione’ – continua Siddi – è più che mai urgente porre mano alla vicenda Rai. Con buon senso e all’insegna della trasparenza è necessario che Governo e Parlamento ascoltino lo sconcerto e la protesta delle formazioni sociali e avviino una vera svolta all’insegna della trasparenza, delle competenze, del recupero della missione del servizio pubblico e della buona gestione».
Manuela Montella
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