Acque agitate a Como per i due storici quotidiani della città lacustre: l’Ordine cerca nuovi soci per continuare le pubblicazioni, mentre la Provincia viene colonizzata dall’Eco di Bergamo, che appartiene allo stesso editore Sesaab. Alla base delle difficoltà di entrambe le testate ci sono la fuga dei lettori, la crisi degli investimenti pubblicitari e le dimensioni di una piazza editoriale in cui ha debuttato anche l’edizione locale del Corriere della Sera. Le conseguenze dello stato di crisi portano, però, l’Ordine a cercare nuovi soci che vogliano affiancare l’editore Alessandro Sallusti (foto), che è anche direttore del Giornale, e il socio di minoranza, l’imprenditore comasco Carlo Ripamonti, o in alternativa che vogliano rilevare la testata dall’Ase (Alessandro Sallusti Editore).
Il 2011 si è chiuso con una perdita di circa 200 mila euro e così gli anni precedenti, perdite sempre ripianate da entrambi i soci del quotidiano che esce in abbinata col Giornale. «Da parte mia», afferma Sallusti, «c’è una difficoltà oggettiva a seguire l’azienda, visto che sono sempre impegnato nella direzione del Giornale. Solo questa motivazione mi spinge a valutare la liquidazione dell’Ase, ma non la chiusura della testata».
Più complessa invece la situazione della Provincia di Como, edita dalla Società editrice santi Alessandro, Ambrogio, Bassiano (Sesaab, che pubblica non solo l’Eco di Bergamo ma tra gli altri anche il Cittadino di Manza e fa capo alla diocesi di Bergamo). Il quotidiano diretto da Diego Minonzio non scriverà e impaginerà più le sue pagine nazionali di cronaca, politica ed economia, visto che arriveranno già confezionate dall’eco. La Provincia ha anche adottato la stessa veste grafica di quella bergamasca e, in prospettiva, le sinergie potrebbero allargarsi fino a delegare al giornale guidato da Giorgio Gandola anche la fattura delle pagine di sport, cultura e spettacoli nazionali.
La Provincia ha archiviato il 2011 con un rosso da 1,6 milioni di euro e rappresenta il quarto esercizio in perdita, seppur il 2010 si era chiuso con un rosso contenuto a quota 700 mila euro. L’anno scorso le copie vendute sono calate in media del 4,3% e le inserzioni pubblicitarie si sono ridotte del 6%. Delle complessive 37 mila copie vendute tra Como, Lecco, Sondrio e Varese, l’edizione lariana perde quasi il 5%, seconda sola a quella di Lecco (-7%). Sesaab ha quindi deciso di aprire un nuovo stato di crisi, che dovrebbe partire prossimamente e porterà al prepensionamento quattro giornalisti e un quinto a trasferirsi a Bergamo. Con 120 anni di storia alle spalle, anniversario festeggiato circa un mese fa, la Provincia ha leggermente migliorato nel primo quadrimestre del 2012 con copie a -3,4% e raccolta a -4,1%. Non sembra, però, più raggiungibile il pareggio previsto per quest’anno. Intanto, l’edificio storico della Provincia (progettato dall’architetto Mario Botta) rimane formalmente in vendita.
Massimo De Bellis
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