ALLA CAMERA AVVIATO L’ITER DEL DECRETO MILLEPROROGHE

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Con la seduta del 30 dicembre, l’aula della Camera ha avviato l’iter del decreto Milleproroghe. La presidente di turno Rosy Bindi ne ha annunciato l’arrivo a Montecitorio e la conseguente assegnazione alle commissioni competenti. L’aula della Camera è riconvocata per il prossimo 10 gennaio alle ore 15.
Il decreto sulla proroga dei termini (decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216) è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 29 dicembre e prevede, all’articolo 21 che, fino al 31 dicembre 2013, i gestori dei servizi postali sono autorizzati ad applicare apposite tariffe per le spedizioni di prodotti editoriali con riferimento alle associazioni ed organizzazioni senza fini di lucro. Sono esclusi i periodici per i quali i relativi abbonamenti siano stati stipulati, a titolo oneroso, direttamente dai destinatari, per una percentuale inferiore al 50 per cento del totale degli abbonamenti. In ogni caso, il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri non provvede al rimborso in favore delle Poste italiane S.p.a. della somma corrispondente all’ammontare delle riduzioni complessivamente applicate.
Il decreto, inoltre, rinnova, anche per il 2012, la convenzione tra Radio Radicale e il Ministero dello sviluppo economico. All’onere, pari a sette milioni di euro, si provvede mediante corrispondente riduzione del cosiddetto “Fondo Letta” (articolo 7-quinquies, comma 1, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33) destinato, dalla manovra salva-Italia, a finanziare i contributi all’editoria.
L’iter del decreto si prospetta già pieno di sorprese. Il portavoce di Articolo 21, Giuseppe Giulietti, e il senatore Pd Vincenzo Vita stanno già preparando un «emendamento per rendere chiara ed impegnativa l’indicazione dell’ultima manovra economica in merito al sostegno dell’editoria» e cioè alla reale consistenza del “Fondo Letta”. Ciò che si chiederà con l’emendamento «sono 90 milioni di euro, per evitare la chiusura di tantissime testate, a cominciare da “Liberazione”», hanno spiegato Giulietti e Vita.

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