L’editoria italiana si consolida, l’export cresce e diminuisce il peso degli autori stranieri. I tempi che si prospettano però non sono dei più rosei e il presidente degli editori italiani, Federico Motta, invita tutti gli operatori a “far quadrato” per difendere il libro. Dalla Buchmesse di Francoforte, dove oggi è stato inaugurato il Punto Italia, l’Associazione italiana degli editori lancia un monito: “Non ci aspettano tempi facili. Dovremo far quadrato – ha detto Motta – impegnarci più che nel passato e lasciarci alle spalle le lunghe stagioni delle incomprensioni e dell’inefficienza. Il libro è troppo importante – nell’economia, nella cultura, nella società italiana – per poterci permettere di dare risposte inadeguate alle difficili sfide che ci aspettano”.
All’inaugurazione era presente anche il sottosegretario al ministero per i Beni e le Attività culturali Francesco Maria Giro: “La collaborazione tra pubblico e privato – ha dichiarato – non è solo uno slogan teorico, ma dimostra di funzionare, come vediamo qui a Francoforte. Per questo abbiamo in questi anni insistito molto sul Centro per il libro e la lettura e sulla forma che infine questo Centro assumerà. Anche per la politica del libro in Italia ci serve infatti un quadro normativo e organizzativo chiaro. E un organismo sufficientemente autorevole con la capacità di coordinare le iniziative, convogliare i finanziamenti, pubblici e privati, su ciò che è davvero strategico”.
“La Buchmesse di Francoforte – ha aggiunto Giro – è per l’Italia un momento gratificante per confermare gli impegni assunti in favore del libro, della diffusione della lettura, del lavoro che l’intera filiera editoriale sviluppa con grandi sforzi e spesso in solitudine e senza il dovuto e da troppo lungo tempo atteso sostegno dell’Amministrazione. Oggi possiamo e dobbiamo voltare pagina e lo faremo dando finalmente vita al Centro per il libro, il cui decreto istitutivo verrà consegnato a giorni alla Corte dei Conti per la registrazione. Sarà quello il punto di partenza per rilanciare la collaborazione fra editori, librai e mondo delle biblioteche con il Governo e le istituzioni centrali”.
A Francoforte è stata presentata anche la fotografia dello stato dell’editoria in Italia, dalla quale emerge un complessivo incremento dell’1%. Il mercato dell’editoria libraria si consolida nel 2007, con un valore che registra un +0,87% sull’anno precedente, raggiungendo un giro d’affari complessivo di 3,702 miliardi di euro. Sono oltre 61mila i titoli librari prodotti (per il 62% si tratta di novità), pari a 268 milioni di copie. Diminuiscono però i lettori: sono stati 24milioni i lettori di un libro in un anno (il 43,1% della popolazione), ma solo 3,2 milioni gli italiani che ne hanno letto uno in un mese.
Le case editrici con una presenza organizzata sul mercato sono 2901 e impiegano 38mila addetti.
Cresce l’export dei libri italiani all’estero: +2% rispetto al 2006. I libri maggiormente esportati sono quelli d’arte, d’immagine, di design che costituiscono l’eccellenza dell’editoria italiana. Diminuisce invece progressivamente il peso dei libri di autore straniero sul totale della produzione italiana, e in particolare di quella di varia adulti e ragazzi: Tre sono poi i fenomeni più rilevanti nelle vendite. Crescono gli acquisti di libri nei supermercati e Grande distribuzione (+5%), impennano gli acquisti nelle librerie online (+36,9%, al netto delle vendite generate dall’acquisto di libri da parte di clienti italiani su quelle straniere), e si riprendono quelle nelle edicole (+12,1%, escludendo gli allegati ai quotidiani che hanno invece subito una contrazione del 7,5%).
Luisa Anna Magri
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