Gli editori sono “preoccupatissimi” per le scelte del governo in merito alla 18App e Aie lancia, insieme all’allarme, anche un appello a fare presto e bene per non danneggiare l’intera filiera del libro. Il presidente dell’associazione italiana degli editori, Ricardo Franco Levi, ha espresso in una nota il disappunto del comparto librario ed editoriale italiano. Le modifiche previste alla 18App, infatti, tagliano fuori le fasce di reddito superiori a 35mila euro. E ciò lascia intravedere rischi e pericoli imminenti agli editori.
Ricardo Franco Levi ha spiegato: “Siamo preoccupatissimi. Se trovassero conferma le indiscrezioni di stampa secondo cui le risorse per la 18app sarebbero ridotte e la sua erogazione legata all’Isee con il limite dei 35.000 euro, sarebbe una scelta profondamente dannosa per il mondo del libro proprio quando gli ultimi dati segnalano un brusco calo delle vendite nelle librerie”. Quindi ha spiegato: “Non solo la soglia Isee esclude una parte rilevante dei ragazzi, ma le complicatissime procedure necessarie ad accedere al provvedimento scoraggeranno anche tutti gli altri”.
Ma non è tutto, per il presidente dell’Associazione Italiana Editori: “Guardiamo con estrema preoccupazione ai dati che, mese per mese, misureranno gli effetti sulle vendite e sul mercato. Così si indebolisce una misura che ha raggiunto risultati di assoluto rilievo, conquistando alla lettura – sono dati Istat – 183mila giovani che l’avevano abbandonata negli anni precedenti la maturità”.
Gli editori chiedono una mano e, nel frattempo, tendono la loro all’esecutivo: “Nel confermare la nostra piena disponibilità a collaborare sin da subito per apportare le opportune correzioni al provvedimento, a partire da quelle mirate a contrastare ogni fenomeno di illegalità – conclude il presidente dell’Aie – ci auguriamo che ci siano ancora tempi, modi e volontà di cambiare una decisione che penalizza i giovani, le famiglie e l’intero mondo del libro”.