Gli editori lasciano il Salone Internazionale del Libro di Torino e vanno a Milano. Dopo una riunione del consiglio generale dell’Associazione Italiana Editori (Aie) durata oltre tre ore, con toni piuttosto accesi, è stato dato il via libera a un nuovo progetto di promozione del libro il cui punto centrale sarà una manifestazione a Milano a maggio.
In questo modo viene ufficializzato l’addio dell’Aie al Salone del Libro di Torino. Una decisione annunciata, dato che già nel consiglio del 25 febbraio scorso gli editori avevano deciso di uscire dalla Fondazione per il Libro. Per “correttezza istituzionale”, ha spiegato il presidente Federico Motta, hanno aspettato a ufficializzare l’addio, dato che a Torino era in atto la campagna elettorale.
Tentativi di riavvicinamento tra le parti sono stati fatti, in particolar modo le assicurazioni del ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, sulle possibilità di rilancio, ma nulla è servito. Motta ha evidenziato la volontà di iniziare un nuovo percorso per dare vita in prima persona e senza fondi pubblici (come avviene in altri Paesi) a “qualcosa di nuovo e utile a tutti”.
L’Aie ha quindi deciso di creare una nuova società con Fiera Milano (che deterrà il 51% delle azioni) per promuovere il libro. La promozione dovrà coinvolgere tutti i settori dell’editoria, anche fumetti, scolastica, accademica, per esempio.
A settembre conosceremo il nome della nuova fiera milanese, quello che già sappiamo è che si svolgerà a maggio: proprio nello stesso periodo del Salone di Torino. Tuttavia bisogna ricordare come l’Aie organizzi da anni l’evento romano Più libri più liberi e si unirà anche un Salone itinerante al Sud (ogni anno in una città diversa). Guerra con Torino? Dall’Aie hanno spiegato che resta aperta qualsiasi ipotesi di collaborazione con Torino per progetti di promozione della lettura.
La decisione storica dell’Aie ha scatenato uno strascico di reazioni sia da parte degli editori che del mondo politico. La casa editrice Lindau si è detta pronta a lasciare l’associazione e a dare vita a un coordinamento degli editori in sostegno al Salone di Torino. La deputata Pd Silvia Fregolent ha parlato di decisione gravissima dell’Aie.
Sergio Chiamparino, presidente del Piemonte, ha spiegato di voler accettare la sfida lanciata da Motta. In breve tempo dovrebbe arrivare un progetto innovativo di rilancio di Torino, che coinvolge anche i ministeri dell’Istruzione e dei Beni culturali (soci della fondazione). Il governatore ha sottolineato che “il futuro del Salone dipende dal progetto che riusciremo ad elaborare: non possiamo pensare di fare leva solo sulle divisioni interne all’Aie, correndo il rischio di fare due saloncini”.
Sulla stessa linea di Chiamparino anche il sindaco di Torino Chiara Appendino, che ha dichiarato: “L’obiettivo del dottor Motta era chiaro. Noi andiamo avanti per la nostra strada: il Salone del Libro è un valore aggiunto per Torino e per il Piemonte e l’edizione 2017 si farà”.
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