Collaborazione e piccolo editore non sono parole che si trovano spesso nella stessa frase. Tuttavia avere un partner con cui avviare le più disparate iniziative aiuta, e non poco, ad ottenere risultati superiori alla media. A rivelarlo sono i dati diffusi dall’Aie, l’Associazione Italiana Editori, che mostrano come circa un terzo del 15% di piccoli editori, su un campione di 220 aziende, che ottengono risultati superiori ala media abbia avviato da almeno tre anni un percorso di cooperazione con altre aziende.
Le partnership più gettonate coinvolgono gruppi di librerie e biblioteche, ma anche associazioni e sponsor di altri settori. Si tratta perlopiù di partnership “deboli” e occasionali, raramente legate alle nuove forme della produzione e della fruizione digitale o allo sviluppo di prodotti innovativi che diano un valore aggiunto.
Collaborare, in ogni caso, paga e dovrebbe essere un vero e proprio “must” della piccola impresa che si trova sempre più a dover competere su mercati sia internazionali che più concentrati. Tuttavia la piccola e media impresa editoriale italiana sembra ancora piuttosto indietro su questi concetti, almeno stando ai numeri diffusi dall’Aie.
Non appare casuale, quindi, che la parola chiave dell’ultima giornata del programma professionale di Più libri Più liberi, la fiera nazionale della piccola e media editoria a Roma dal 4 all’8 dicembre nel Palazzo dei Congressi dell’Eur, sarà dedicata a proporre alcune declinazioni forti e innovative proprio del termine “collaborazione” e a contaminazioni tra imprese che coinvolgano esperienze diverse o all’interno dello stesso segmento di mercato.
Emblematico il titolo dell’incontro: Collaborare stampando e distribuendo assieme. Quali vantaggi per editori e librerie? Sarà un’ottima occasione per analizzare alcuni casi di successo, soprattutto quelli che sono riusciti a portare innovazione grazie al digitale e all’integrazione con i processi distributivi. La partnership tra Rotomail Italia spa e Messaggerie libri spa, ad esempio, mette in evidenza un nuovo modo di rifornire magazzini distributivi o librerie stampando in copia singola o in lotti di poche copie in un magazzino virtuale.
Ma esistono tanti tipi di cooperazione. Ad esempio quello tra editori e il settore educativo universitario. Proprio questo sarà il tema di un altro incontro, intitolato Collaborare stando assieme su una piattaforma. Ormai non si studia più solo sui classici manuali universitari. Sempre più si affiancano strumenti e contenuti digitali, dall’e-book del manuale ai materiali integrativi, fino ai test di apprendimento e agli esercizi.
Tante forme, ma il messaggio che viene fuori è uno solo e anche molto chiaro: da soli non si va da nessuna parte. Oggi, forse più che mai, dovrebbe essere visibile a tutti che la strada per il futuro non può non passare per la cooperazione tra imprese che possano così andare oltre i loro limiti tradizionali e presentare nuove idee sui nuovi mercati.
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