Sciopero quotidiano La Sicilia, i giornalisti non solo soli, arriva la solidarietà di Assostampa siciliana e della segreteria provinciale di Catania dell’organizzazione che tutela gli interessi dei giornalisti. In una nota congiunta, Assostampa Sicilia e la segreteria provinciale di Catania si dicono, senza dubbio, “a fianco dei giornalisti del quotidiano La Sicilia in sciopero per i ritardi, ormai insostenibili, nei pagamenti degli stipendi e per le inaccettabili proposte di ulteriori tagli a fronte di quelli ad oggi già patiti”.
Ma non basta. “Per questo motivo si avverte l’urgenza di un nuovo incontro con l’editore per discutere della situazione attuale e delle prospettive future”. Per il segretario regionale Giuseppe Rizzuto e il segretario provinciale Filippo Romeo: “Spiace constatare come le promesse dell’editore, fatte esattamente un mese fa alla presenza della segretaria della Federazione nazionale della Stampa italiana, Alessandra Costante, e di una rappresentanza del nostro sindacato, non siano state ancora una volta mantenute”.
La delusione è palpabile. Perché i problemi, dall’analisi dell’Assostampa, appaiono più profondi: “Ma ciò che preoccupa maggiormente è la mancanza di un piano industriale che, puntando sulla qualificata forza lavoro presente in azienda, punti su una crescita ulteriore e illustri con chiarezza progetti e risorse per il futuro della storica testata”. Pertanto: “È auspicabile che i vertici aziendali colgano l’ennesima disponibilità al confronto e ci si sieda attorno ad un tavolo per trovare, una volta per tutte, soluzioni reali alla vertenza, atteso che non si può più prescindere dal pagamento puntuale delle retribuzioni a giornalisti e collaboratori”.
Ai giornalisti in agitazione è arrivata la vicinanza della segretaria generale Alessandra Costante: “Piena solidarietà della Fnsi ai colleghi de La Sicilia, che stanno lottando per la dignità del loro lavoro, all’Assostampa Siciliana e all’Assostampa di Catania. La Federazione nazionale della Stampa italiana, con il suo ufficio legale, si mette a disposizione del Cdr de La Sicilia. La mancata corresponsione degli stipendi alla redazione e ai collaboratori – rileva Costante – è un atto di protervia da parte di un’azienda incapace di pensare una vera riorganizzazione pur avendone avuto tempo e modi. È ingiusto e penoso far ricadere il peso della crisi esclusivamente sulle spalle dei lavoratori. Crisi che, ricordiamo, morde tutto il settore dell’editoria dove, fortunatamente, le aziende serie sono la maggioranza”.