Facilitare il lavoro delle
fondazioni che vogliono superare
i confini nazionali e
che offrono servizi fondamentali
all’Europa nel campo
d’istruzione, ricerca, servizi
sociali, cultura e salute:
la Commissione Ue ha proposto
ieri di creare uno statuto
europeo di cui le fondazioni
che operano nei 27 Paesi
dell’Unione potranno beneficiare
per evitare i costi che
ora sono costrette a sostenere
per operare in più Stati.
La proposta del commissario
al Mercato interno, Michel,
Barnier, ha lo scopo di
aumentare la visibilità e semplificare
le attività degli istituti
che spesso operano proprio
nei settori che la Ue vuole
promuovere. Oggi, se un
istituto vuole fare ricerca o
promuovere la cultura in più
Paesi, è costretto a costi legali
e amministrativi che scoraggiano
l’operazione. Creando un nuovo status
giuridico, che sarà lo «European
Foundation», gli istituti
potranno evitare tutti i problemi
di tasse; trattamenti diversi
nei diversi Stati e incertezza
burocratica legata alle
regole che cambiano in ogni
Paese. Non vi sarà un regime
fiscale unico, ma si applicherà
quello del Paese dove la
fondazione ha origine.
Lo statuto
europeo potrà essere utilizzato,
su richiesta, solo dagli
istituti di pubblica utilità
che desiderano avere una dimensione
internazionale,
nuovi o già esistenti.
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