Il Dipartimento per l’editoria fa chiarezza sul garante dell’informazione, la nuova figura imposta nell’ambito della riforma della normativa inerente le agenzie di stampa. Con una circolare apparsa sulle piattaforme web del governo, il Die prova a diradare le nebbie sull’istituzione “almeno al momento della presentazione della istanza di iscrizione all’elenco […], della figura del Garante della informazione avente la funzione di assicurare la qualità delle informazioni ed impedire la diffusione di fake news, avente provata professionalità, esperienza, imparzialità e senza una pregressa appartenenza all’Agenzia presso cui opera”.
In pratica, stando a quanto spiegano dal Dipartimento retto dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Alberto Barachini, “il Garante è una figura che si inserisce nell’organizzazione dell’Agenzia di stampa a supporto della correttezza delle informazioni primarie. Si tratta di un presidio collaborativo rispetto agli organi di direzione dell’Agenzia, che mantengono impregiudicate le proprie competenze, funzioni e responsabilità”. E dunque la promessa che non ci sarà alcuna intromissione nel lavoro dei giornalisti: “Ugualmente, ogni giornalista conserva inalterati il proprio ruolo, i propri doveri deontologici e la propria responsabilità giuridica. Il succitato Dpcm enuncia le finalità generali che si vogliono perseguire con la previsione del Garante: la difesa della qualità dell’informazione, il contrasto alla disinformazione e la tutela del diritto d’autore”.
Il Die spiega inoltre che “il Dpcm lascia alle singole Agenzie la piena libertà di definire nel dettaglio le modalità di inserimento del Garante dell’informazione all’interno della struttura operativa dell’Agenzia stessa. È parimenti rimessa alla autodeterminazione di ogni Agenzia l’individuazione in concreto della personalità cui affidare il compito di Garante. Il decreto delinea le caratteristiche che tale figura deve possedere. La mancata pregressa appartenenza all’Agenzia del Garante è in funzione della maggiore indipendenza possibile della personalità prescelta nello svolgimento del suo incarico”.