Il pluralismo dell’informazione è in pericolo e in pochi lo fanno notare. E’ questo il monito lanciato da Vincenzo Vita su “Il Manifesto” in merito alla crisi delle agenzie di stampa italiane. Askanews è in piena emergenza occupazionale, ma la situazione di deficit coinvolge anche Adnkronos e interessa, seppur in minima parte, persino l’Ansa. Il Cdr di Askanews si è recentemente sollevato contro le azioni dell’amministrazione, che ha proceduto alla messa in cassa integrazione del 70% dei giornalisti. Un duro colpo per i dipendenti , che fanno a questo punto grossa fatica a svolgere il proprio lavoro e mantenere Aska tra le principali agenzie generaliste del paese.
Come si è arrivati a questa situazione? Causa principale è sicuramente il bando europeo emesso poco più di un anno fa da Luca Lotti, ministro con delega all’editoria. Con tale provvedimento si è lottizzata l’assegnazione delle risorse per l’informazione primaria. Il bando è stato inizialmente criticato per la sua apertura verso agenzie straniere, che comporta possibili ricadute occupazionali in Italia. Di fatto i lotti sono stati assegnati ad agenzie nazionali, ma il complesso meccanismo di ripartizione ha escluso dalla contribuzione Askanews, che per questo motivo si trova oggi nella descritta situazione di emergenza.
Ma, forse ancor più che per le sue conseguenze per il comparto, il meccanismo competitivo è stato criticato dai giornalisti per il valore intrinseco che dà all’informazione. La notizia viene vista dal Governo come una merce, tralasciando l’importanza pubblica che essa ha, anche alla luce dei dettami dell’art.21 della Costituzione. Decisioni motivate da fattori di tipo economico vanno a sicuro detrimento del pluralismo informativo. In questo contesto le agenzie di stampa rappresentano uno strumento fondamentale sia per le istituzioni che per le testate giornalistiche. Se la qualità dei servizi offerti viene a mancare si crea cattiva informazione e, di conseguenza, si dà campo libero alle tanto demonizzate fake news.
Nel suo articolo Vita auspica una normativa organica nel settore, che ridia un assetto compiuto al mondo delle agenzie. Viene citata la proposta combinata della FNSI e di Asr, relativa alla creazione di agenzie di servizio. Queste sarebbero parzialmente svincolate dalle logiche di mercato e in grado di offrire ai committenti pubblici qualcosa di compiuto e non occasionale.
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