Il Cdr Area/Audionews scrive una lettera aperta al sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti per chiedere un incontro. «Siamo i giornalisti e le giornaliste della redazione dell’agenzia Area, contrattualizzati con Area s.c.p.a. e con Audionews Regioni s.r.l., in sciopero da decine di giorni a causa del ritardo in progressivo aumento nella corresponsione degli stipendi – si legge nella lettera diffusa dal Comitato di redazione – Le chiediamo la cortesia di un incontro, e glielo chiediamo con massima urgenza, possibilmente a giorni, per la doppia ragione della situazione emergenziale che stanno vivendo i lavoratori della nostra agenzia, e al contempo per quel che la nostra agenzia rappresenta per l’informazione nazionale». «Siamo la redazione della più grande agenzia stampa di radiofonica italiana, andiamo in onda ovunque, su oltre 150 radio private, e non c’è angolo, geografico e sociale, del paese, che non ascolti quotidianamente i nostri notiziari. Forniamo insomma da trent’anni quel che, se non di diritto, di fatto rappresenta un servizio pubblico essenziale, arrivando anche laddove altre fonti non arrivano. E lo facciamo con quei crismi di qualità e indipendenza che sono riconosciuti dal fatto oggettivo che serviamo emittenti di ogni orientamento, e dal fatto soggettivo dei gesti e delle parole di massima solidarietà ricevute in questi giorni dai colleghi di ogni testata e dalle rappresentanze dell’intera categoria giornalistica». «L’emergenza – prosegue il cdr – sta nel fatto che le decine di lavoratori che offrono tale servizio non sono pagati da 8 mesi, e che per la società satellite Audionews Regioni, si prefiguri la cessazione dell’attività e una liquidazione a giorni, senza che sia stato proclamato in tempo lo stato di crisi con il possibile ricorso agli ammortizzatori sociali, e senza neppure un’adeguata informazione ai lavoratori al riguardo. Le ragioni della crisi sono tante e complesse, e includono la crisi generale nel paese, quella gravissima dell’emittenza radio-televisiva locale, oltre ai tagli progressivi e lineari sui contributi e ad una discutibile gestione aziendale. Ebbene, siamo persuasi che, per la rilevanza dell’agenzia e per la gravità dei fatti, sia la politica, e non altri organi dello stato come la magistratura, a doversi interessare e possibilmente intervenire. Sulle modalità di un possibile intervento ne potremo discutere assieme, e naturalmente saremo lieti di ricevere Sue proposte».
fonte: www.francoabruzzo.it
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