È quanto sostenuto dal segretario generale dell’Agcom intervenuto al convegno “Agenda Digitale: Action!” organizzato da Between S.p.a. e conclusosi oggi a Capri. E prosegue: «In Italia va fatta una seria revisione pubblica dell’uso dello spettro radio, altrimenti non sarà possibile utilizzare la leva digitale per la crescita del Paese». Viola ribadisce l’importanza di ovviare alla «inefficienza nell’uso delle risorse» ed in merito alla situazione italiana si pronuncia così: « Ci sono bande intere utilizzate in piccoli pezzi sul territorio: questo significa inefficienza. E un Paese che vuole crescere nel digitale non si può permettere questa situazione».
Riguardo poi all’asta Lte indetta dall’Agcom e chiusasi da poco, puntualizza: «Abbiamo venduto tutto lo spettro possibile, ora non ce n’è più per nessuno. Il Parlamento Ue dice che per fare l’Internet delle cose serve 1 GHz. Ebbene in Italia mancano all’appello 700 MHz: dove li prendiamo? L’unica strada è incentivare la liberazione dello spettro attraverso il metodo delle aste.
Quanto agli investimenti in una nuova rete di accesso e per favorire il passaggio dal rame alla fibra ottica, il segretario non fa sconti neppure all’Europa: «L’Europa crede che il modello sia ridurre i costi del rame? Se così stanno le cose deve dirlo per tempo, così tutti possono regolarsi di conseguenza e adattarsi. Quello che l’Europa non si può permettere è cambiare idea tutti i giorni. Non c’è politica regolamentare giusta o sbagliata: tutto si misura con i risultati e in Europa sulla fibra finora non ci sono stati risultati brillanti».
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